Renzi attacca Davigo per la frase sugli imputati suicidi: «Frasi ciniche, il garantismo è un dovere costituzionale»
«Le frasi ciniche dell’ex magistrato Piercamillo Davigo sugli imputati che si suicidano (“dispiace, perdi una fonte di informazione”) dimostrano che la battaglia per il garantismo è una battaglia culturale, civile, educativa che dovremo continuare a combattere». Così Matteo Renzi sui social attacca l’ex toga Davigo che, ospite da Fedez, aveva risposto in merito ai suicidi degli imputati. «Purtroppo – aveva dichiarato l’ex magistrato – per quanto sia crudo quel che sto dicendo, in questo mestiere capita che gli imputati si suicidino. La mortalità nelle carceri per suicidio è più alta che fuori». E ancora: «La percentuale di suicidati rispetto al numero di indagati era più bassa… rispetto al numero di suicidi nelle carceri e rispetto al numero di detenuti». Quando il rapper gli ha chiesto se almeno gli è dispiaciuto se qualcuna delle persone indagate da lui si è tolta la vita, la risposta è stata: «Ma certo che dispiace… Prima di tutto, se uno decide di suicidarsi lo perdi come fonte di informazioni».
«Contro il giustizialismo di quelli come Davigo – ha aggiunto il senatore nel suo post su Instagram – io continuerò a impegnarmi in prima persona mettendoci la faccia e il cuore, qualsiasi cosa mi possano fare contro. Perché il garantismo è un dovere costituzionale e l’umanità è un dovere morale. Avanti a viso aperto contro questi giustizialisti».