Con 3,2 milioni di reddito Matteo Renzi è il più ricco in Senato. Battuto Renzo Piano, terzo Giulio Tremonti. Schlein sotto i 100 mila euro
Matteo Renzi è diventato il senatore più ricco con la dichiarazione dei redditi 2023, spodestando il senatore a vita Renzo Piano che deve accontentarsi della piazza d’onore. Con una dichiarazione di 3 milioni e 217 mila euro Renzi, in questo momento, risulta essere anche il più ricco del Parlamento. Manca però ancora la dichiarazione dei redditi di Antonio Angelucci, l’imprenditore della sanità privata oltre che editore di Libero, Il Giornale e Il Tempo, che probabilmente riconquisterà il primo posto visto che nel 2022 aveva dichiarato 4 milioni e 581 mila euro. Manca alla Camera anche la dichiarazione dell’avvocato Giulia Bongiorno che nel 2022 aveva un reddito complessivo di 2 milioni e 928 mila euro.
L’archistar cede il passo a Matteo
Renzi -che annuncia anche la trasformazione della società di consulenza da lui fondata in holding di partecipazioni (da Ma.Re. consulting a Ma.Re. holding)- ha migliorato di poco più di 600 mila euro la sua dichiarazione dei redditi 2022, che si era fermata a 2 milioni e 584 mila euro. Supera a palazzo Madama i redditi del senatore a vita e archistar internazionale Renzo Piano che complessivamente ha dichiarato 2 milioni e 901 mila euro. Di questi 2,5 milioni sono i redditi prodotti e tassati in Francia e 389.521 euro quelli tassati in Italia. Nel 2022 Piano aveva dichiarato 6,3 milioni di euro di cui 5,9 in Francia e 386.637 euro in Italia. In quel caso però era stata inserito un dividendo straordinario di 4,71 milioni di euro «di fonte italiana, assoggettato ad imposta in Italia mediante ritenuta effettuata dalla società erogante ai sensi della Convenzione Italia e Francia». Il dividendo non è stato incluso nella dichiarazione dei redditi italiana, ma in quella francese e «assoggettato ad imposta sostitutiva francese con detrazione della imposta italiana trattenuta alla fonte».
Boom per Tremonti, ricchi pure Lotito e Crosetto
Se il leader dell’Italia Viva ha preso la testa della classifica del benessere personale a palazzo Madama, il senatore che fa il balzo in avanti più significativo (oltre un milione di euro) è Giulio Tremonti, l’ex ministro dell’Economia e tributarista di grido oggi militante in Fratelli di Italia. Tremonti nella dichiarazione dei redditi 2023 ha un complessivo di 2 milioni e 594 mila euro. L’anno precedente si era fermato a un pur ragguardevole 1 milione e 588 mila euro. Sopra il milione come lui in Senato anche il presidente della Lazio calcio, Claudio Lotito, che dichiara un milione e 112 mila euro, 22 mila euro in più dell’anno precedente. Poco sotto invece il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che dichiara 900.645 euro avendo perso qualcosina rispetto ai 935.183 euro dell’anno precedente.
La Santanchè e due ministri (Roccella e Abodi) a piazza Affari
Scendono un po’ anche i redditi del ministro del Turismo, Daniela Garnero Santanchè, che ha dichiarato 298.638 euro rispetto ai 300.763 dell’anno precedente. La Santanché formalizza con una nota firmata il 23 novembre scorso anche la cessione delle quote detenute dalla sua Immobiliare Dani sia in Visibilia concessionaria che nel Twiga, operazioni già raccontate dalla stampa. Fra le nuove dichiarazioni dei redditi del governo ci sono anche quelle di due ministri appassionati alla Borsa italiana. La prima è Eugenia Roccella (reddito di 70.896 euro in crescita rispetto ai 50.947 euro dell’anno precedente), che oltre ad avere venduto la sua seconda casa a Riesi in provincia di Caltanissetta, ha ceduto a prezzi di mercato 1.000 Eni, 2.000 Banca Generali, 5.000 A2A e 7.105 Unipolsai. Con l’operazione dovrebbe avere incassato qualcosa meno di 70 mila euro. Ha invece investito in Telecom Italia acquisendo un pacchetto di 677 mila azioni il ministro dello Sport Andrea Abodi, che dichiara un reddito di 165.563 euro, inferiore ai 190 mila euro dell’anno precedente. L’operazione Telecom dovrebbe essere costata ad Abodi circa 180 mila euro.
Tutti i guadagni dei leader di partito
Renzi è ovviamente il più ricco pure nella classifica dei leader di partito, davanti alla Meloni che ha dichiarato 293.531 euro. Terzo posto per Nicola Fratoianni che ha dichiarato 104.212 euro, un pizzico meno dei 105.660 euro dell’anno precedente. Al quarto posto c’è Matteo Salvini con 99.699 euro. Segue la segretaria del Pd, Elly Schlein che nel 2023 ha dichiarato 94.725 euro rispetto agli 88 mila euro del 2022. Dietro di lei Maurizio Lupi (Noi con l’Italia) che ha depositato una dichiarazione di 86.913 euro, identica al centesimo a quella dell’anno prima. Alle sue spalle Carlo Calenda, con 85.292 euro che sono comunque un avanzamento rispetto ai 65.291 euro del 2022. Ultimo posto in classifica per il verde Angelo Bonelli, con 81.958 euro. Non possiamo assegnare a lui la palma del leader politico più povero perché ancora due capi partito che potrebbero strappargliela non hanno ottemperato all’obbligo di deposito della dichiarazione. Uno è il leader M5s Giuseppe Conte che nel 2022 dichiarò appena 34.095 euro. L’altro è il numero uno di Forza Italia, Antonio Tajani che nel 2022 dichiarò 54.920 euro. Ad iniziare la legislatura come leader di partito c’era anche Enrico Letta, a cui è andata male essendo stato spodestato via primarie del Pd dalla Schlein. Gli è andata ancora peggio sotto il profilo economico: nel 2022 dichiarava 388.863 euro, ora deve accontentarsi di 148.414 euro.
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