Belluno, bimbo di 2 anni morì di overdose da hashish: il padre potrebbe evitare il carcere
Diego Feltrin, il padre del piccolo Nicolò che morì il 28 luglio 2022 per overdose da hashish a 2 anni, potrebbe evitare il carcere. L’uomo è accusato di omicidio colposo, spaccio di droga al bambino e morte come conseguenza di altro reato. Il giudice ha concesso oggi, venerdì 15 dicembre, il rinvio dell’udienza preliminare al prossimo 11 gennaio, come richiesto dalla difesa dell’imputato per la valutazione di riti alternativi. La tragedia è avvenuta a Codissago, frazione di Longarone in provincia di Belluno. Il bambino ha ingerito la sostanza stupefacente, come confermato dalle analisi di laboratorio e da una successiva consulenza, che ha provocato una «intossicazione acuta da sostanza ad azione psicotropa a seguito di indigestione di hashish». La tesi della Procura è che Feltrin, boscaiolo di 44 anni, abbia volontariamente sciolto nel ragù l’hashish, per poi condire con quel sugo la pastasciutta che ha dato al figlio. «Lo scopo era quello di farlo stare tranquillo e di addormentarlo», sostiene il pm. Questo punto è però molto difficile da provare. Se il giudice non dovesse accogliere l’impostazione dell’accusa, cadrebbe l’ipotesi di reato di spaccio di droga al bambino, e di conseguenza anche quella della morte. Con la possibilità di valutare riti alternativi, l’avvocato della difesa Massimiliano Xaiz punterà ora a ottenere uno sconto di pena e, oltre al rito abbreviato, potrebbe chiedere un patteggiamento. Secondo quanto scrive il Corriere della Sera, il legale non accetterebbe uno sconto di pena che vada fuori dalla sospensione. Nelle prossime settimane Xaiz discuterà con il sostituto procuratore Simone Marcon per definire la condanna.
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