Enel vuole vendere il 50% della sua maxi-fabbrica di pannelli solari? La denuncia di Bonelli: «Il governo intervenga e fermi tutto»
3Sun, la più grande fabbrica di pannelli solari di tutta Europa, potrebbe avere presto dei nuovi proprietari. Il colosso italiano dell’energia Enel, che controlla il 100% dello stabilimento di Catania, sarebbe infatti in trattative avanzate per cedere alcune quote della gigafactory. Al momento si tratta di semplici indiscrezioni di stampa, che l’azienda non ha né confermato né smentito. Dalle pagine dei giornali, però, la vicenda ha raggiunto le stanze della politica. Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi Sinistra, ha presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere che il governo intervenga per fermare la vendita. «La fabbrica 3Sun Gigafactory è la più grande in Europa nella produzione di pannelli fotovoltaici e rientra nella strategia di rendere il nostro Paese alternativo al mercato cinese, tanto sbandierata da questa maggioranza, ma solo a parole», attacca Bonelli in una nota.
L’interesse di NextEnergy Capital e Ikea
Secondo un’indiscrezione del Corriere della Sera, ci sarebbero già due nomi pronti a rilevare il 50% della fabbrica di Enel. Si tratta di NextEnergy Capital, un fondo di investimento britannico specializzato nel solare, e Ikea, la multinazionale svedese dell’arredamento e dell’oggettistica. L’accordo prevederebbe, attraverso un aumento di capitale, la vendita del 50% dello stabilimento, mentre la governance della fabbrica rimarrebbe condivisa. In questo modo, Ikea avrebbe a disposizione un nuovo fornitore europeo di moduli fotovoltaici, mentre Enel riuscirebbe a far entrare nuova finanza. Così facendo, però, il colosso italiano dell’energia non sarebbe più il solo a beneficiare dei risultati di una fabbrica considerata strategica per la transizione energetica. «3Sun Gigafactory – continua Bonelli nella sua nota – avrebbe garantito una certa indipendenza dalla Cina in un periodo storico in cui si parla tanto di energia, materie prime e prodotti importati dall’estero. Questa politica della partecipata del governo è in linea con la strategia della premier Meloni di affossamento delle rinnovabili e della transizione energetica a favore delle fonti fossili».
Un esempio virtuoso
Inaugurata nel 2011, la 3Sun si trova alle pendici dell’Etna ed è spesso stata descritta come uno degli esempi più virtuosi delle politiche energetiche italiane. Per far sì che lo stabilimento siciliano diventi a tutti gli effetti la più grande fabbrica di pannelli solari del Vecchio Continente, Enel ha investito complessivamente 700 milioni, di cui 90 provenienti dal Pnrr e altri 99 da un finanziamento dell’Unione europea. L’obiettivo è di arrivare a produrre, entro fine 2024, moduli fotovoltaici per un totale di 3GW all’anno. Se confermata, la decisione dei vertici di Enel di cedere metà delle quote rientrerebbe nelle linee guida del piano industriale presentato lo scorso novembre dal nuovo amministratore delegato Flavio Cattaneo. Al contrario del suo predecessore – Francesco Starace, alla guida dell’azienda dal 2014 al 2023 -, Cattaneo ha manifestato la volontà di concentrarsi sul core business di Enel. Ovvero la produzione, vendita e distribuzione di energia. Discorso a parte invece per le cosiddette attività «non core», dove l’azienda mira a introdurre collaborazioni e partnership anche con altre realtà del settore. E la 3Sun Gigafactory di Catania rientra pienamente in questa seconda categoria.
Foto di copertina: ANSA/Orietta Scardino | Una nuova linea di produzione di pannelli solari nella fabbrica 3Sun, del gruppo Enel, a Catania (25 ottobre 2019)
Leggi anche:
- La”transizione fuori” dai combustibili fossili, le rinnovabili, il silenzio sul metano: cosa dice, punto per punto, lo storico accordo siglato alla Cop28 di Dubai
- Case green, c’è l’accordo Ue: stop alle caldaie a gas dal 2040, più flessibilità su pannelli solari ed efficientamento. Ecco la nuova direttiva
- Comunità energetiche, l’Ue sblocca 5,7 miliardi. Incentivi a cittadini e imprese per produrre e consumare insieme rinnovabili: ecco il piano