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Filippo Turetta può evitare l’ergastolo con la preordinazione: la strategia della difesa. Oggi la Grande Punto nera arriva in Italia

15 Dicembre 2023 - 11:38 Redazione
giulia cecchettin filippo turetta carcere verona paura
giulia cecchettin filippo turetta carcere verona paura
Sul veicolo sarà eseguita la «bloodstain pattern analysis», ovvero l'analisi della disposizione e la «direzione» delle tracce nell’abitacolo

Preordinazione e non premeditazione. Questa, secondo Il Messaggero, potrebbe esser la strategia dei legali di Filippo Turetta nel processo per l’omicidio di Giulia Cecchettin. Una mossa che gli consentirebbe di evitare l’ergastolo. Perché in base all’art. 577, comma 1, n. 3, del codice penale c’è la massima pena se l’omicidio volontario è eseguito con premeditazione, ma non se c’è “preordinazione”. La preordinazione prevede un omicidio con la preparazione dei mezzi minimi necessari all’esecuzione. Un atteggiamento che deve avvenire immediatamente prima del delitto, senza quindi una completa volontà dell’autore del crimine. Turetta prima di incontrare Giulia aveva con sé del nastro adesivo e un coltello. Per la premeditazione, spiega Il Messaggero, in base alla sentenza 37825 della Cassazione Penale nel 2022 occorre che ci sia un persistente pensiero omicida per un determinato e ampio lasso di tempo. E se non c’è la premeditazione, precisa il quotidiano, c’è sempre l’aggravante della crudeltà che potrebbe trovare applicazione.

L’arrivo della Grande Punto nera

Intanto la Grande Punto nera, custodita dalla polizia di Halle (Germania), arriverà oggi, venerdì 14 dicembre, al laboratorio del Ris di Parma. Già nelle prossime ore potranno iniziare i rilievi sul sangue all’interno del veicolo. Il Corriere della Sera riporta l’esame che verrà eseguito: la «bloodstain pattern analysis», ovvero la disposizione e la «direzione» del sangue nell’abitacolo. «La tecnica è la stessa che fu utilizzata nella villetta di Cogne per le indagini sull’omicidio del piccolo Samuele Lorenzi – spiega al Corriere Luciano Garofano, generale dei Carabinieri in congedo ed ex comandante dei Ris – dalle analisi della distribuzione del sangue all’interno dell’auto si potrà capire in che modo e dove la ragazza è stata colpita, si potrà capire qualcosa di più sulla dinamica dell’omicidio, tuttavia queste analisi – continua l’esperto – non potranno dirci nulla circa la premeditazione: su questo giocheranno un ruolo determinate gli accertamenti su eventuali altri oggetti trovati all’interno della macchina e sui sacchi neri trovati sopra il cadavere di Giulia».

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