Un romanzo, la parodia di Annalisa, la comicità oggi: parla Brenda Lodigiani. «Rivendico le mie origini sinti»
«Troppo bionda per essere sinta, troppo sinta per essere una provinciale». È stata così l’infanzia di Brenda Lodigiani, la comica che ha conquistato tutti con le sue parodie: dalla storica milanese imbruttita fino alle recenti interpretazioni di Annalisa ed Ester Ascione con la Gialappa’s. Trentacinque anni e una vasta esperienza in televisione, Lodigiani ha pubblicato un romanzo, Accendi il mio fuoco (Sperling&Kupfer), che è la storia di un viaggio in camper per l’Italia ma anche nella memoria della protagonista Kelly, cresciuta in un minuscolo paese della provincia lombarda, che trascorreva le estati nel campo nomade dove viveva lo zio materno. Una storia raccontata con la leggerezza intelligente a cui la comica ha abituato i suoi fan: «Nel libro non c’è alcun giudizio, accusa o morale. L’unica che si giudica dall’inizio alla fine è la protagonista: come madre, donna, compagna. Per il resto, racconto il punto di vista di una giovane donna e tutte le sue esperienze emotive».
La storia di Accendi il mio fuoco
Di quel mondo fatto di cioreldo (l’arte di compiere piccoli furti nei supermercati insieme ai cugini), carovane e gonne lunghe Lodigiani porta addosso molte cose: «Da lì credo arrivi il mio forte spirito di adattamento. Il mio lavoro mi porta a cambiare continuamente: rete, spalla comica, autori. Sono abituata a farlo e mi piace moltissimo». Quello che proprio non ha preso dalla sua famiglia materna è la passione per i tarocchi: le carte che, come la madre di Kelly dice alla protagonista, «sentono, ascoltano e agiscono». «Effettivamente – racconta Lodigiani – la cultura magica è molto presente nel mondo di mia madre e di mia nonna: è una cosa che ho sempre guardato storcendo il naso perché sono l’opposto. Molto pragmatica, razionale. Adesso mia madre si arrabbierà tantissimo», dice ridendo. E in cosa crede Brenda Lodigiani? «Nell’empatia», dichiara senza dubbi. Nel libro, parallelo al lontanissimo mondo dei sinti, corre il racconto della immutabile e vicina provincia italiana degli anni Novanta, il luogo dove cresce la protagonista, in un paese di fantasia chiamato Fossena che assomiglia molto a quello dell’autrice: «A Torretta non c’era niente da fare, mai. Guardavo un botto di televisione, tutta la televisione che c’era da guardare, ascoltavo la musica comprando i cd masterizzati».
«Limonavo con il poster di Jim Morrison»
Da quella dimensione Lodigiani è sicura di aver preso una cosa: la “cazzimma”. E forse anche grazie a essa dichiara che – nonostante i cambiamenti nella sensibilità del pubblico – «si può ancora ridere di tutto», dipende dal contesto: «Non farei mai dire ad Annalisa le cose che dice Kelly nel libro. In generale, da donna cerco di essere attenta al linguaggio che uso». Di certo, nel suo futuro da comica non ci sono politici: «Le parodie sono per me molto più stimolanti delle imitazioni: adoro inventare i personaggi da zero. Quello di cui vado molto fiera in questo periodo è Ester Ascione che, appunto, è totalmente inventato: in un personaggio creato da zero puoi metterci dentro qualsiasi cosa, non esiste alcun riferimento. Per fare l’imitazione di qualcuno, devi essere molto precisa con la voce. Io non ho quel dono, non sono mai stata una che a scuola ascoltava l’accento della prof e lo rifaceva esattamente. Ho sempre dovuto studiare molto. Per questo sulle parodia o sui personaggi liberi mi sento molto più a mio agio».
La comicità alla sfida del politicamente corretto
La stessa naturalezza si ritrova nel lavoro sui social dove Brenda, che ha due figli, interpreta diversi personaggi, tra cui quello della mamma perfetta: «Guardo tantissimo i reel degli altri perché mi divertono, soprattutto di sera prima di addormentarmi, sono un po’ una spia di Instagram e di TikTok. Mi piace creare mie storie ma solo quando ne ho voglia. Il mio lavoro è un altro, i social mi piacciono perché ci sono solo quando voglio esserci».
La mamma perfetta (che non esiste)
Riprese e Montaggio: Vincenzo Monaco
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