Giuseppe Conte chiede un giurì d’onore «per accertare le menzogne del presidente del consiglio Meloni» – Il video
E’ un Giuseppe Conte a tutto campo quello che si presenta in conferenza stampa alla Camera questa mattina, 18 dicembre. E le prime dichiarazioni sono quelle destinate ad avere maggiori conseguenze: «Ho appena consegnato al presidente Fontana una richiesta di istituire un giurì d’onore» per «accertare le menzogne denigratorie del presidente del Consiglio Giorgia Meloni», dice, riferendosi alle affermazioni fatte dalla premier la scorsa settimana in aula sul Mes e la firma del governo Conte (poi rivelatesi false). Conte ha poi spiegato: «Servirà anche una commissione deputata ad accettare le menzogne e la dolosa condotta di Giorgia Meloni che ha offeso l’intero mio gruppo che sulla questione del Mes ha sempre assunto posizioni per quanto sofferte ma chiare. Meloni ha danneggiato l’Italia e umilia il parlamento. Non lo possiamo accettare ed è un precedente che non può essere derubricato come dialettica politica, sventolando un foglio che esso stesso smentisce il dichiarante».
Su tutti i punti, il leader del Movimento cinque stelle si è mostrato duro, a tratti spiacevole coi cronisti che gli rivolgevano le domande. A proposito di Schlein federatrice del centrosinistra, come la vorrebbe Romano Prodi: «Mi auguro che lo sia, perché il Pd ha bisogno di fare chiarezza al proprio interno dei vari passaggi. Noi non abbiamo bisogno di nessun federatore. Mi piacerebbe che il Pd possa, federando tutte le correnti, far chiarezza sulla questione morale. Non ho ancora visto una posizione chiara sulla questione morale, e mi aspetto che si chiariscano i contorni della transizione ecologica, che si chiariscano le posizioni sulla visione non solo europea ma estera».
A chi gli chiede di specificare in che cosa la sua posizione sul Mes si differenzi da quella di Giorgia Meloni rimbrotta: «Meloni non ha mai chiarito cosa farà adesso che è presidente del Consiglio. Il Mes non è lo strumento che avrei mai introdotto, non è comunitario ma intergovernativo. Abbiamo lavorato per migliorarlo. Chi è venuto dopo di me, Draghi e Meloni, cosa hanno ottenuto? Quale modifica? Meloni ne venga a parlare in Parlamento. Lo ha introdotto e lo ratificherà, a compimento delle sue menzogne». L’ultima battuta sulla possibile candidatura alle europee: «Lo escludo nel modo più assoluto. Non vedo nessuna possibilità solo per, potenzialmente, incrementare i voti per il M5S. Da noi c’è serietà di condotta nei confronti degli elettori».
Video in evidenza: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
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