Vaticano, Cecilia Marogna dopo la condanna con il cardinale Becciu: «Io mantenuta? Non sarebbe reato»
Il cardinale Angelo Becciu non ci sta. Il tribunale del Vaticano lo ha condannato a 5 anni e mezzo di reclusione nello scandalo del palazzo di Sloane Avenue a Londra oggi sarà ospite a Cinque Minuti su Rai1 per difendersi. Mentre ieri il fratello Mario ha professato la sua innocenza in un’intervista al Tg1. Ma anche la sua presunta “Dama” Cecilia Marogna, arrestata e poi processata e condannata a tre anni e mezzo di reclusione, professa la sua innocenza. La manager sarda è finita sotto accusa per un bonifico di 575 mila euro che doveva servire a liberare una suora rapita in Mali. E che ne avrebbe spesi 436 mila per acquistare borse di Prada e Louis Vitton, una poltrona Frau e cosmetici Chanel. Oltre ad aver soggiornato a Ibiza, Bormio e alle Terme di San Pellegrino.
La “mantenuta”
Lei però oggi in un colloquio con la Repubblica respinge tutte le accuse. Tra cui quella di essere la “mantenuta” del cardinale: «E pure se fosse, è reato essere mantenuti?». E sugli acquisti dice che «magari erano beni destinati a terzi per relazioni importanti». «Niente di tutto questo è interessato a chi doveva solo cercare di distruggere Becciu e la figura più importante e professionale che gli era al fianco», fa sapere tramite il suo rappresentante Riccardo Sindoca. Marogna nota anche che fino alla sentenza non sono arrivate comunicazioni ufficiali di richiesta di restituzione dei fondi. Anche se il tribunale vaticano nella sentenza ha ordinato la confisca di 589 mila euro. «Leggeremo le motivazioni e faremo appello, anche perché è scontato che se riqualifichi la pena non lo fai in sentenza diretta ma mandi gli atti al promotore di giustizia e magari mi dai la possibilità di difendermi».
«È stata liberata la suorina?»
Marogna contesta una «sentenza già scritta». Quanto alla religiosa colombiana, dice: «È stata liberata poi la suorina? Mi pare di sì». Rivendica i contatti con i servizi segreti italiani e israeliani. Poi parla della notte trascorsa a casa del cardinale. Che Becciu aveva spiegato citando Lucia e Fra’ Cristoforo di Alessandro Manzoni: «Lei alla sera venne da me a parlare. Si fece tardi. Quando stava uscendo le suore che mi assistono in casa mi dissero: “La signora ha paura di andare in albergo perché c’è il Covid. Possiamo alloggiarla noi?”. Io dissi di sì. L’ho ritrovata la mattina dopo a colazione e poi è andata via». Marogna ribadisce oggi a Iacopo Scaramuzzi che si è voluto «sguazzare nel torbido». E che al pm sarebbe piaciuto «spendere tali incontri come sentimentali» per «una versione new style di Uccelli di Rovo». Per presentarla come una mantenuta di Becciu: «Pure se avesse avuto ragione lui, è reato essere mantenuti?».
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