La bufala degli yacht diffusa dal filorusso John Dougan ha influenzato il Congresso americano sugli aiuti all’Ucraina
In un precedente articolo di Open Fact-checking avevamo analizzato la bufala dei fantomatici yacht da 75 milioni. Secondo la narrazione, sarebbero stati acquistati da Zelensky utilizzando i fondi ottenuti dagli Stati Uniti per aiutare l’Ucraina contro l’invasione russa. Nonostante i diversi fact-check in lingua inglese, alcuni membri del Congresso americano ci sono cascati mettendo in dubbio ulteriori fondi da inviare all’Ucraina. Il loro timore, infatti, è che vengano usati per «comprare yacht». Le accuse sono partite non solo dalla deputata Marjorie Taylor Greene, nota complottista QAnon, ma anche dai senatori repubblicani Tom Tillis e James David Vance. «Ci sono persone che taglierebbero la previdenza sociale e getterebbero i nostri nonni nella povertà. Per quale motivo? In modo che uno dei ministri di Zelenskyj possa acquistare uno yacht più grande?» ha dichiarato Vance ospite del podcast del propagandista Steve Bannon.
Il sito e il proprietario filorusso che hanno inquinato il dibattito
Da un’analisi dei colleghi di BBC Verify, la fake news degli yacht sarebbe stata pubblicata inizialmente da uno sconosciuto canale Youtube. Successivamente, venne diffusa in tutto il mondo grazie a un sito noto come DC Weekly. Come riportato in passato da Open, è lo stesso sito che aveva diffuso il falso documento della cittadinanza americana di Zelensky. Conoscevamo anche il nome del suo proprietario: il finto giornalista americano John Dougan, scappato in Russia per sottrarsi alla giustizia statunitense. Ricordiamo che a febbraio Dougan rubò e rielaborò a suo favore la teoria del complotto del Nord Stream del Pulitzer Seymour Hersh.
Come funziona il sito DC Weekly
Darren Linvill e Patrick Warren, ricercatori di disinformazione presso la Clemson University, hanno analizzato le tecniche di Dougan nel diffondere le sue false notizie di propaganda. Il finto giornalista avrebbe fatto uso dell’Intelligenza Artificiale per rubare e rielaborare gli articoli altrui, pubblicandoli su DC Weekly a firma di autori inesistenti come “Jessica Devlin”, presentata come una nota giornalista con la foto della scrittrice canadese Judy Batalion. Secondo Warren, il sito farebbe parte di una macchina della propaganda filorussa molto più ampia ed efficace.
I repubblicani vittima della post-verità
Di fronte alle evidenze, i colleghi di BBC Verify hanno cercato di ottenere un commento dai membri del Congresso americano che hanno preso sul serio la bufala degli yacht. L’ultima risposta finora ricevuta è quella del portavoce di Vance, il quale dimostra di essere chiaramente vittima della post-verità senza rispondere nel merito della bufala: «Per anni, tutti in Occidente hanno riconosciuto che l’Ucraina era uno dei paesi più corrotti del mondo. In qualche modo tutti se ne sono dimenticati proprio quando abbiamo iniziato a inviare loro miliardi di dollari in aiuti esteri».