Il pallottoliere di Renzi: «Se tutto il campo largo avesse votato compatto avremmo avuto il Mes e il governo Meloni a casa» – Il video
Si vota sulla Manovra di bilancio – conta poi conclusa con 112 sì – ma l’eco di quanto accaduto ieri alla Camera con la bocciatura del Mes pesa sul dibattito anche a palazzo Madama. Ed è su questo che, a metà mattinata di oggi 22 dicembre, interviene anche Matteo Renzi al momento delle dichiarazioni di voto. Criticando duramente il centrodestra, ma attaccando anche il campo largo: «Ho da dire una cosa al Pd: se tutto il campo largo avesse votato insieme con anche la sinistra radicale avremmo avuto il Mes e il governo Meloni sarebbe andato a casa», dichiara. Il conteggio è basato non sulle presenze di eri in aula alla Camera, che non avrebbero comunque lasciato scampo al recepimento delle modifiche del Fondo salva stati, ma sulla consistenza dei gruppi (che ieri contavano però diversi assenti): «Nessuno – ha attaccato – ha avuto il coraggio di fare i conti e io io dico M5s è legittimo fare la stampella al governo, non è legittimo non chiarirvi su questo punto: volete stare con uno schieramento coerente? Con Paolo Gentiloni o pensate di inseguire il sovranismo populista? Dovete fare chiarezza al vostro interno o non vincerete mai».
Lo scontro con Gasparri
Durante il suo intervento in Aula, il senatore di Italia Viva è stato interrotto dal capogruppo di Forza Italia, Maurizio Gasparri, dopo aver rivolto gravi accuse al partito di Berlusconi, accusandolo di aver “tradito” l’eredità del suo fondatore. La causa della controversia è stata l’astensione di Forza Italia nella ratifica del Mes. Nonostante le parole precise di Gasparri non siano state udite chiaramente, Renzi ha commentato, rivolgendosi alla presidenza: «Chiedo solo di recuperare il tempo che la volgarità e maleducazione di Gasparri mi ha sottratto».
L’emendamento Lollobrigida
Nel merito della manovra, Renzi ha insistito sul fatto che il governo ha di fatto bloccato gli emendamenti, salvo far passare quelli di suo interesse, ad esempio quello che consente al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida di assumere nuovi collaboratori con due milioni di euro.