L’economista Boeri: «Bocciare il Mes?Incomprensibile. E le clausole del Patto di Stabilità penalizzano l’Italia»
La scelta di bocciare il Mes è «incomprensibile e sconsiderata». Di cui non si comprendono nemmeno le ragioni. Ma che potrebbe mettere in difficoltà in futuro i paesi ad alto debito come il nostro. L’economista Tito Boeri parla oggi in un’intervista a La Stampa del Meccanismo Europeo di Stabilità e del Patto. Nel colloquio con Paolo Baroni Boeri dice che poteva avere una logica lasciare appesa l’approvazione del Mes come strumento di ricatto politico sul Patto di Stabilità e Crescita: « Ma adesso che l’accordo sul Patto è stato trovato, il veto al Mes non ha più senso sulla base di questa motivazione».
Le banche tedesche
Boeri risponde all’obiezione che l’uso del Mes ci espone a una valutazione sulla sostenibilità del debito: «Votarlo non significa utilizzarlo. Inoltre la valutazione di sostenibilità è parte integrante del nuovo Patto di Stabilità. Quindi ridicolo approvare il Patto che ci impone comunque questa valutazione e porre il veto al Mes». Mentre sull’argomento che il Mes farà pagare ai contribuenti italiani il salvataggio delle banche tedesche Boeri è caustico: «È una tesi ridicola. Pensi che il partito nazionalista tedesco, AfD, alleato di Salvini sostiene che il Mes farà pagare ai contribuenti tedeschi il salvataggio delle banche italiane. Incrociamo le dita, ma se un giorno una grande banca italiana avesse davvero bisogno di essere salvata (e siamo lontani anni luce da questo come tra l’altro documentato proprio ieri dalla Banca centrale europea) sarà molto più l’Italia a dover aver bisogno del Fondo di Risoluzione Bancaria ed eventualmente del Mes. La Germania ha un debito pubblico molto più basso e può ricapitalizzare le banche con interventi nazionali, come ha già fatto in passato».
La ritorsione
Anche se il voto fosse stato una ritorsione rispetto all’accordo davanti all’Ecofin «questo atteggiamento sarebbe ancora più miope. Una ritorsione dove ci porta? L’Europa è un processo negoziale continuo: si negozia su tanti tavoli contemporaneamente e successivamente per cui l’idea che esercitando il veto sul Mes noi si possa far capire all’Europa che l’Italia deve essere maggiormente rispettata è semplicemente infantile». Mentre sul Patto, conclude Boeri, «le clausole di salvaguardia, soprattutto quella sul deficit, ci obbligheranno ad avere un avanzo primario molto consistente, tra il 4,5 e il 5,5% del nostro reddito nazionale secondo i calcoli del think tank Bruegel di Bruxelles».