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Il testamento «colombiano» di Berlusconi, Fascina interrogata sulla truffa: la teoria del viaggio sul peschereccio. Nuove accuse per Di Nunzio

24 Dicembre 2023 - 11:48 Redazione
L'imprenditore 55enne, già ideatore della lista elettorale "Bunga Bunga" sarebbe indagato anche per estorsione ai danni dei figli dell'ex premier

Va sempre peggio per l’imprenditore torinese attivo in Colombia, Marco Di Nunzio, già indagato dalla procura di Milano dopo aver pubblicato il 29 settembre 2023 presso un notaio di Napoli un presunto testamento di Silvio Berlusconi. Come riporta il Corriere della Sera, Di Nunzio non è più solo sotto indagine per falso in testamento e tentata truffa, ma ora anche per tentata estorsione ai danni dei figli di Berlusconi. Secondo i documenti depositati da Di Nunzio presso un notaio di Cartagena il 21 settembre 2021, l’ex premier gli avrebbe promesso 26 milioni di euro, uno yacht, le ville ad Antigua nelle Antille, e non ultimo il 2% delle azioni di Fininvest. Per l’inchiesta in corso a Milano, anche Marta Fascina è stata sentita in una caserma della Guardia di Finanza a Milano. A convocarla è stato il procuratore di Milano, Marcello Viola, presente alla testimonianza della deputata di Forza Italia e ultima compagna dell’ex premier, scomparso il 12 giugno scorso. A lei Viola e la pm Roberta Amadeo hanno chiesto alcune conferme su una serie di dichiarazioni di Di Nunzio. Tra queste la presunta presenza di Berlusconi in Colombia il 21 settembre 2021. Circostanza fermamente negata da Fascina, che ha dimostrato dov’era e che cosa ha fatto l’ex premier anche grazie a copie della sua agenda.

L’arrivo in Colombia sul peschereccio

Secondo la versione di Di Nunzio, invece, Berlusconi non comparirebbe nei registri frontalieri della Colombia, perché quel giorno sarebbe arrivato via mare a bordo di un peschereccio. A dimostrazione della presunta visita di Berlusconi in Colombia, Di Nunzio avrebbe anche prodotto documenti con l’avvocato Erich Grimaldi, tra cui due carte che sembrerebbero fatture. Si tratterebbe dell’acquisto di due quadri di Botero e di uno smeraldo. E poi Di Nunzio avrebbe anche il tampone Covid, con esito negativo, che Berlusconi avrebbe fatto la mattina di quel giorno ed elaborato da un laboratorio locale.

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