Il Natale militante di Elly Schlein: «Non c’è vera serenità in un mondo in guerra. L’augurio? Fermare ingiustizie e discriminazioni»
«A Betlemme questo Natale c’è la guerra. E quando c’è la guerra si ferma tutto il resto, non c’è nient’altro. L’augurio più importante oggi è un augurio di pace». Anche per la segretaria del Pd Elly Schlein così come per Papa Francesco, il primo pensiero per le feste di quest’anno non può che andare al Medio Oriente martoriato da odio e violenza: «68 persone sono state uccise in un raid effettuato dall’esercito israeliano in un campo profughi di Gaza. Un’altra inaccettabile strage di civili palestinesi» che per la leader dem rinfocola «il nostro impegno per fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità per arrivare a un cessate il fuoco immediato, per fermare il massacro di civili, liberare gli ostaggi e poter finalmente costruire la pace». Poi il pensiero si sposta agli ultimi di ogni latitudine: «Questi, specie per chi fatica tutto l’anno, spero siano giorni per trovare serenità con le persone che amate. Ma siano anche dedicati a pensare a chi questa fortuna oggi non ce l’ha, per tante ragioni. Perché deve lavorare anche oggi e magari per una paga che non basta a vivere, perché in attesa da troppo tempo per curarsi, o perché sotto bombardamenti indiscriminati. La serenità può essere veramente tale quando è condivisa, quando non è negata a così tanta parte d’umanità da guerre, ingiustizie e discriminazioni che ci chiamano ad un impegno ancora più forte ogni giorno. Auguriamoci di fermarle», conclude.
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