Conte (M5s): «Giorgia Meloni sul Patto ha chinato la testa davanti a Francia e Germania»
Giorgia Meloni ha chinato la testa davanti a Francia e Germania sul Patto di Stabilità. Lo dice il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte in una lettera a Repubblica. In cui risponde anche alle frasi del quotidiano, che aveva accusato il M5s di aver «tenuto a galla» il governo Meloni con il voto sul Mes. Secondo il presidente dei grillini la tesi è «strampalata» e «smentita dai numeri dell’Aula». Ma a questo, secondo Conte, bisogna aggiungere altro: «Dopo aver visto Meloni e Giorgetti chinare la testa davanti a Parigi e Berlino, che immagine avremmo dato se anche noi avessimo dato l’assenso sul Trattato Mes? Prima andiamo in Europa a dire che il sì alla riforma del Mes è vincolata ad alcune contropartite per l’Italia e poi diciamo SI al Mes quando l’Italia non ha ottenuto nulla di quanto chiesto? Prima viene l’Italia, poi gli affari di bottega dei partiti».
Conte poi parla del suo ok al Mes: «Sul finire del mio secondo mandato abbiamo dunque avallato il percorso di riforma del Mes, ma sono stato sempre molto chiaro in tutti i Consigli europei, con tutti i miei omologhi: avremmo avallato in Italia la ratifica della riforma del Mes solo in caso di raggiungimento di altri obiettivi che ci stavano particolarmente a cuore: primo tra tutti una profonda riforma del Patto di stabilità e crescita». Ma «pochi giorni dopo quella decisione il mio Governo è stato fatto cadere da un’operazione di palazzo. Purtroppo né Draghi né Meloni hanno raggiunto gli obiettivi cruciali per la ratifica della riforma del Mes. Oltre al danno, la beffa: la Presidente Meloni non solo è tornata dall’Europa a mani vuote ma sulle sue spalle grava anche il fardello di un Patto di stabilità deciso da Germania e Francia che nel prossimo futuro costringerà l’Italia a tagli da 10-15 miliardi l’anno. È solo di fronte a questo fallimento sugli obiettivi necessari all’Italia che, in coerenza con quanto votato in Parlamento nel 2020, il Movimento 5 Stelle ha votato NO alla ratifica del Mes».
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