Suicidio assistito, nel 2023 sei italiani aiutati con azioni di disobbedienza civile. Quasi 14 mila le richieste di informazioni
Sei persone, più una settima in attesa, hanno ottenuto «aiuto medico alla morte volontaria attraverso azioni di disobbedienza civile in Svizzera o di assistenza anche legale in Italia». È quanto riporta il report annuale dell’Associazione Luca Coscioni. In particolare, sono tre le persone che nel 2023 hanno ottenuto l’accesso alla morte volontaria assistita nella Penisola, due seguite dal collegio legale dell’associazione: un caso in Veneto e uno a dicembre in Friuli dove Anna, 55 anni, affetta da sclerosi multipla secondariamente progressiva, ha ottenuto per la prima volta in Italia l’assistenza completa del Servizio sanitario nazionale. In Toscana una terza persona, non in contatto con l’Associazione, ha ottenuto l’aiuto al suicidio assistito in applicazione della sentenza Cappato\Dj Fabo della Corte costituzionale per accedere a questo percorso. Mentre a Perugia, si legge nel resoconto, una persona è attualmente in contenzioso con la Regione Umbria che ha rifiutato l’accesso.
L’accesso alla morte volontaria assistita in Svizzera
Sono inoltre tre le persone che hanno ottenuto l’accesso al suicidio assistito in Svizzera con successiva autodenuncia delle persone che li hanno accompagnati (che ora rischiano dai 5 ai 12 anni di carcere). Per due donne, a Bologna e Milano, rispettivamente nei mesi di febbraio e novembre, si sono denunciati Felicetta Maltese e Virginia Fiume, Paolo Botto e Cinzia Fornero. Mentre per la morte volontaria assistita di Sibilla Barbieri, attrice, regista e produttrice romana, avvenuta il 6 novembre, si sono denunciati il figlio Vittorio Parpaglioni e l’ex senatore radicale Marco Perduca, che l’hanno accompagnata, oltre all’onorevole Riccardo Magi, il senatore Ivan Scalfarotto e l’ex senatore Luigi Manconi, coinvolti nell’organizzazione. In tutte le autodenunce si è aggiunto Marco Cappato come responsabile legale dell’Associazione Soccorso civile. Cappato, insieme agli iscritti a Soccorso Civile, è indagato nelle procure delle tre città dove sono avvenute le autodenunce mentre sono ancora aperti tre fascicoli avviati nel 2022 per altre azioni.
Quasi 14 mila richieste di informazioni sul fine vita
Stando ai dati diffusi dal report, sono 13.977 le richieste di informazioni sul fine vita arrivate all’Associazione negli ultimi 12 mesi tramite e-mail e Numero Bianco. Una media di 38 richieste al giorno con un aumento del 23,8% rispetto allo scorso anno. In particolare: 2.470 richieste di informazioni su eutanasia e suicidio medicalmente assistito (circa 7 richieste al giorno, +16,7% rispetto all’anno precedente); 782 richieste di informazioni rispetto all’interruzione delle terapie e alla sedazione palliativa profonda (circa 2 richieste al giorno, +35,5% rispetto l’anno precedente). Mentre a 533 persone (51% donne, 49% uomini) sono state fornite informazioni relative alle procedure italiane o contatti con le strutture svizzere per il percorso di morte volontaria medicalmente assistita.
Foto copertina: ANSA/BRENDON THORNE / STR
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