Milleproroghe, riforma Irpef, Superbonus: cosa ha approvato il governo nell’ultimo consiglio dei Ministri del 2023
Molti i temi all’ordine del giorno nell’ultima riunione del 2023 del Consiglio dei ministri. Dal decreto legge Milleproroghe a un pacchetto di decreti attuativi della delega fiscale all’esame definitivo, tra cui l’attuazione del primo modulo di riforma dell’Irpef. Sul tavolo del governo anche i decreti legislativi in materia di adempimento collaborativo, contenzioso tributario e quello per le modifiche allo Statuto dei diritti del contribuente. Uno dei principali risultati raggiunti dall’incontro del Consiglio è il via libera al decreto ad hoc con il nuovo intervento sul Superbonus, sulla base dell’intesa siglata prima dell’avvio della riunione. A saltare invece è stata, dopo un’accesa discussione (secondo quanto rivelato da fonti di governo), la misura contenuta nelle prime bozze del decreto Milleproroghe che prorogava gli sconti fiscali per gli sportivi, a partire dai calciatori, in arrivo dall’estero. Rimane dunque la stretta che scatterà da gennaio, introdotta con uno dei decreti legislativi attuativi della delega fiscale.
Le proroghe saltate
La proroga avrebbe consentito ai club di Serie A di attirare i calciatori dall’estero durante il mercato invernale. Una misura contro cui si era scagliata la Lega, definendo «immorali» gli sconti: piuttosto, aveva suggerito di investire sui «giovani italiani e non su stranieri strapagati che peraltro sono spesso scarsi». A essere escluse dal tradizionale decreto legge di fine anno sono stati anche le misure sui balneari. Sebbene Fratelli d’Italia abbia voluto sottolineare di non aver dimenticato la questione, invitando i Comuni a mantenere per tutto il 2024 le concessioni esistenti «in attesa della normativa definitiva che ponga fine alla procedura di infrazione e dia finalmente certezza agli operatori».
Le proroghe in arrivo
Se calciatori e balneari non ce l’hanno fatta, così come rimane aperta la questione dello smart-working, molti altri fronti saranno toccati dalle proroghe in arrivo anche per il 2024. A cominciare dall’adeguamento Istat: non ci sarà, per un altro anno, sugli edifici affittati dalla Pubblica Amministrazione a fini istituzionali. L’indizione di concorsi per l’assegno di ricerca negli Atenei subisce invece una proroga a fine luglio, mentre spunta l’esonero dall’insegnamento per i vicepresidi delle scuole. Proroga anche sulle estrazioni settimanali aggiuntive di Lotto e Superenalotto, con le risorse ricavate da destinare al Fondo per le emergenze nazionali. Per tutto il prossimo anno, inoltre, i laureati in medicina e chirurgia abilitati potranno assumere incarichi provvisori o di sostituzione di medici di medicina generale.
Il settore agricolo
Tra le novità si distinguono quelle che riguardano il fronte dell’agricoltura: il termine della revisione per i trattori immatricolati tra il 1984 e il 1996 slitta dal 2023 alla fine dell’anno prossimo e arriva fino al 2025 per quelli immatricolati dal 1997 al 2019. Vengono prorogate anche le misure per il contenimento della Xylella fastidiosa. In arrivo anche piccoli contributi economici: ondi per 250mila euro nel 2024 all’Accademia dei Lincei per garantire la prosecuzione delle attività della Fondazione ‘I Lincei per la scuola’ e 100mila euro nel 2024 per il Comitato promotore delle celebrazioni legate alla figura di Pietro Vannucci detto ‘Il Perugino’.
«Rivoluzione fiscale»
Il Cdm avrebbe inoltre lavorato sulla semplificazione del sistema fiscale, approvando definitivamente altri quattro decreti legislativi attuativi della Delega fiscale. Nello specifico si concentrano su: adempimento collaborativo, contenzioso tributario, statuto del contribuente e il primo modulo della riforma Irpef che riduce gli scaglioni da 4 a 3. «Il Governo – hanno commentato fonti di palazzo Chigi – procede speditamente sull’attuazione della Delega e chiude il 2023 rispettando tutti gli obiettivi che si era prefissato. Nel 2024 verrà completata la rivoluzione fiscale che l’Italia aspetta da più di 50 anni».
«Il 2023 si chiude con un bilancio più che positivo per quel che riguarda il processo di attuazione della riforma fiscale», ha festeggiato in una nota il vice ministro dell’Economia Maurizio Leo. Che ha definito i decreti approvati «provvedimenti molto importanti, che contribuiranno a semplificare il sistema fiscale, rendendolo più equo e dinamico». Questo perché «viene semplificato il quadro relativo alle aliquote Irpef, con un maggiore risparmio fiscale per le fasce di reddito medio-basse, più esposte ai continui mutamenti del quadro economico-finanziario internazionale».
Il Superbonus
Il decreto ad hoc per il Superbonus istituisce un fondo per i contribuenti con reddii medio bassi, fino a 15mila euro, i quali potranno avere un contributo sulle spese sostenute dall’1 gennaio fino al 31 ottobre 2024. «Nessun cittadino onesto sarà penalizzato perché lo Stato mantiene i propri impegni. Grazie all’iniziativa e alla determinazione di FI è stato infatti raggiunto un accordo sui bonus edilizi», ha dichiarato Paolo Barelli, presidente dei deputati di Forza Italia. Che ha poi aggiunto che il bonus continuerà a esistere «al 70 per cento per tutti coloro che proseguiranno i lavori nel 2024 ed è prevista una sanatoria che permetterà di evitare la restituzione delle somme per coloro che non hanno completato i lavori entro il 31 dicembre. Il bonus edilizio al 110 per cento resta comunque per coloro che hanno reddito basso e non hanno completato i lavori». La riunione di oggi è stata presieduta dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. La presidente Meloni non ha invece potuto partecipare: era costretta a casa per colpa della sindrome otolitica.
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