Melegnano, la bordata del leghista Grimoldi: «Il Ponte sullo Stretto è una cagata pazzesca» – Il video
Il Ponte sullo Stretto? «Una cagata pazzesca». A usare questi toni fantozziani non è stato un esponente dell’opposizione del governo Meloni, ma il leghista Paolo Grimoldi, coordinatore del Comitato Nord, la corrente bossiana all’interno del Carroccio. Ciononostante, queste sono le parole che ha scelto per definire l’infrastruttura tanto cara al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. Lo ha fatto durante la cena per i trent’anni della Lega a Melegnano (Milano), dove ha esclamato: «Non tollero che mi venga detto, come prima mi è stato detto mentre fumavo una sigaretta, “sono andato a prenotare una tac in regione Lombardia per una visita sanitaria, me l’hanno data a maggio-giugno 2024” e poi noi diamo 14 miliardi per fare il ponte sullo stretto di Messina, quando la mattina alle 8 sulla tangenziale di Milano, a pagamento, aumentate due volte nell’anno in corso, siamo imbottigliati. E la priorità è il ponte sullo stretto di Messina. Ma stiamo scherzando?». «Io vorrei un partito che quello che mi dice il giorno prima del voto nella campagna elettorale, fa il giorno dopo, non l’esatto contrario. Perché se no è meglio Mastella, perché Mastella il giorno prima dice che pensa solo al sud e il giorno dopo pensa solo al sud», ha aggiunto. Interpellato per un commento a riguardo da La Presse, non ha arretrato: «Il Ponte sullo Stretto una ‘cagata pazzesca’? Ho usato quest’espressione, ma è un dato di fatto. Io ritengo che il ponte sullo Stretto non può essere una priorità né politica né economica. Il ponte di Messina non può essere un progetto politico, un sogno che infiamma i cuori. Un’infrastruttura di per sé non può essere la ragione sociale di un partito politico».
Leggi anche:
- Ponte sullo Stretto, la Sicilia sconfessa l’emendamento alla Manovra che prende 1,3 miliardi dal Fsc: «Salvini si attivi per restituirci le risorse»
- Manovra, nuovo emendamento del governo: i soldi al Ponte sullo stretto dai fondi per le infrastrutture regionali (soprattutto di Calabria e Sicilia)
- Marta Fascina dice che tornerà in Parlamento per la Legge di Bilancio: «Il ponte sullo stretto? Intitoliamolo a Silvio»