Stupro Caivano, la lettera della vittima alla famiglia: «Da quando mi hanno allontanato da voi mi sento morire»
«Cara mamma, da quando mi hanno allontanato da te mi sento sola ogni giorni. Mi manchi, mi sento morire». Inizia così, la lettera inviata da una delle bambine vittime delle violenze sessuali di Caivano, pubblicata su Il Mattino, alla propria famiglia. La minorenne, una delle due cugine, è stata allontanata dalla madre, padre e fratelli e ora si trova ospite in una casa famiglia. Nessuna visita a Natale, nessun regalo, neppure una chiamata alla mamma. Perché, scrive il Il Messaggero, non è ancora stata ascoltata dai giudici in sede di incidente probatorio e le sue dichiarazioni, non ancora raccolte, potrebbero essere cristallizzate. La missiva è stata affidata alla stampa dal legale dei genitori, l’avvocato Angelo Pisani. «Sono poveri, ma non responsabili dell’orrore che hanno subito. Perché dovrebbero condizionare la bambina se loro stessi hanno denunciato? Perché aggiungere dolore al dolore?», si chiede il legale che sottolinea inoltre come la piccola «non riesce a vedere neppure i fratelli, anche loro allontanati dalla famiglia. Ha mandato la lettera alla mamma attraverso la sorellina, ospite della stessa struttura, alla quale è stato concesso di incontrare l’unico fratello maggiorenne».
Nonostante gli appelli di Pisani, il pm attende una relazione dei servizi sociali per decidere sugli incontri. Nella lettera scritta in occasione delle feste di Natale, la minorenne sottolinea come entrambi i genitori siano stati bravi: «Mi avete dato il rispetto e l’educazione, ma non ti preoccupare mi trovo bene, però non vediamo l’ora di ritornare tutti insieme, vi voglio bene, lo sapete, non vedo l’ora di ritornare, mamma», conclude. Nell’inchiesta sono coinvolti 7 minorenni e due adulti, secondo l’accusa responsabili delle violenze di gruppo sulle bambine avvenute nel luglio scorso e proseguite nei mesi successivi. Il primo dicembre scorso, il giudice per le indagini preliminari di Napoli ha accolto la richiesta della difesa del 19enne arrestato, ora ai domiciliari con braccialetto elettronico in un comune nel Veneziano.
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