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«Papa Francesco un usurpatore», scomunicato parroco a Livorno: chi è don Ramon Guidetti

02 Gennaio 2024 - 15:50 Redazione
Punito per un «atto di natura scismatica» dal vescovo, il prete livornese paga caro le dichiarazioni il giorno del primo anniversario della morte di Benedetto XVI

Papa Francesco? Non è nient’altro che un «usurpatore» secondo Don Ramon Guidetti, parroco a San Ranieri a Guasticce (Livorno). O meglio, ex parroco, dal momento che questi giudizi sul pontefice gli sono costati la scomunica da parte del vescovo di Livorno, monsignor Simone Giusti. Il fatto è avvenuto lo scorso 31 dicembre, giorno in cui si ricordava il primo anniversario dalla morte di Papa Benedetto XIV, nel corso dell’omelia. A distanza di un solo giorno, è arrivato l’atto di scomunica firmato dal cancelliere della Diocesi, don Matteo Giavazzi. Nel testo viene spiegato che Don Ramon Guidetti «ha pubblicamente compiuto un atto di natura scismatica, rifiutando la sottomissione al Sommo Pontefice e la comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti». «Si ammoniscono i sacerdoti e i fedeli – conclude l’atto – a non partecipare a eventuali sue celebrazioni o ad altre pratiche di culto, perché essi incorrerebbero ipso facto nella gravissima pena della scomunica».

Chi è Don Ramon Guidetti

Secondo quanto ricostruisce il Tirreno, Guidetti è livornese, nato nel quartiere dei Cappuccini, e ha 48 anni. Era diventato parroco della Chiesa di Guasticce nel 2017. La sua scelta di dedicare la sua vita alla religione è arrivata «dopo un lungo cammino, passando anche dall’esperienza del convento dei Cappuccini della Ss. Trinità». Ma il percorso non è stato lineare: ha subìto infatti una deviazione, in un periodo in cui Guidetti iniziò a lavorare in un albergo di Firenze. Ha capito tuttavia di voler entrare in seminario nel 2011, «proprio quando gli era stata prospettata una promozione lavorativa». Oltre allo studio, aveva frequentato svolgendo diversi servizi sia la Caritas che la parrocchia di San Jacopo.

La reazione

Di quell’omelia, don Ramon dice di non essersi per niente pentito. Dopo la decisione del vescovo, spiega di essere «sereno e tranquillo» in un’intervista a Radio Domina Nostra rilasciata ad Alessandro Minutella. Anche lui scomunicato nel 2018, dopo aver attaccato Bergoglio. Guidetti ha aggiunto che dell’atto di scomunica «farà una bella cornice e lo appenderò al muro e sarà qualcosa di cui mi vanterò ben volentieri». Nessun rimpianto, se non un po’ di delusione e «amarezza nel cuore, per questa cecità e questa durezza da parte di colei che dovrebbe essere una madre, la Chiesa. Dovrebbe essere materna e in realtà è una tiranna».

Foto copertina: La settimana Livorno

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