In Evidenza Benjamin NetanyahuDonald TrumpGoverno Meloni
ATTUALITÀLavoro e impresaSessismoSienaToscana

Siena, il Comune cerca un ingegnere «con preferenza per un candidato uomo»: il bando scatena le polemiche

02 Gennaio 2024 - 22:27 Redazione
La scelta si basa su un decreto del 2023 emanato al fine di equilibrare la presenza di genere nelle Pa. Per l’opposizione, però, «il testo non è chiaro»

Il Comune di Siena è finito al centro delle polemiche per un bando pubblicato sul proprio sito destinato all’assunzione di un ingegnere, con preferenza però per un candidato uomo. A denunciare il fatto, scrive la Repubblica, è stata la consigliera di opposizione ed ex candidata sindaca del centrosinistra Anna Ferretti. Il bando, denunciato dalla politica nell’ultimo Consiglio comunale per il 2023, scade oggi – martedì, 2 gennaio – e prevede «l’assunzione a tempo determinato, di durata variabile in relazione a quella del progetto Pnrr di assegnazione, anche superiore a 36 mesi, ma non oltre il 31 dicembre 2026», si legge nell’avviso che specifica inoltre che all’offerta «si applica il titolo di preferenza in favore dei candidati appartenenti al genere maschile». 

Il decreto del 2023

La scelta del Comune toscano di specificare la preferenza per un candidato uomo è data però, spiega l’edizione fiorentina del quotidiano, da un decreto del presidente della Repubblica del 2023 nel quale vengono definite le nuove regole per i concorso pubblici al fine di garantire un’equità di genere all’interno delle Pubbliche amministrazioni. Tale normativa prevede infatti che «nel caso ci fosse una preferenza che sia superiore al 30%, di applicare il titolo di preferenza in favore del genere meno rappresentato». E in questo specifico caso, a Siena – si legge sempre nel bando – la situazione vede in organico il 66,94% di donne e il 33,05% di uomini, quindi oltre il 30% di differenza. 

«Il testo non è chiaro»

Eppure, per l’opposizione il testo – che dovrebbe riportare le percentuali dei due generi per la specifica qualifica – non è chiaro: «A questo punto si tratta di capire – sottolinea Ferretti – se il Comune nell’applicare la norma ha considerato tutto il personale dell’amministrazione comunale oppure solo le persone che sono inquadrate con quel ruolo che si sta cercando. Perché se davvero ci fosse oltre il 66% di donne ingegnere sarebbe proprio una bella cosa – continua -, ma se invece non fosse così bisognerebbe rivedere qualcosa. Le norme parlano di qualifica, quindi andrebbe considerata questa voce e non la totalità dei dipendenti», conclude Ferretti. 

Leggi anche:

Articoli di ATTUALITÀ più letti