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Commesse Anas, Verdini Jr non risponde al Gip. Indagato l’ex parlamentare Bonsignore

03 Gennaio 2024 - 13:26 Redazione
tribunale di roma
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Silenzio anche dal coindagato Pileri. Bonsignore si sarebbe rivolto alla società di Verdini per spingere progetti relativi ad alcune opere infrastrutturali

Ha scelto di prendere tempo e valutare gli atti, Tommaso Verdini, figlio del più noto ex parlamentare Denis, ai domiciliari per una inchiesta sulle commesse di Anas che la sua azienda avrebbe cercato di pilotare, con l’accusa di corruzione e turbativa d’asta. All’appuntamento con il gip del tribunale di Roma, il giovane imprenditore, assistito dall’avvocato Marco Rocchi, ha preferito non rispondere alle domande. Stessa scelta da parte del suo socio, Fabio Pileri. L’unico a rispondere, per mettere in chiaro la propria posizione, è stato l’imprenditore fiorentino Antonio Samuele Veneziano (di Phos srl, un’azienda che si occupa di servizi connessi ai sistemi di vigilanza). Assistito dall’avvocato Antonio Zecca, anche Veneziano si trova ai domiciliari.

Le misure cautelari

Lasciando il tribunale di Roma il difensore di Pileri, l’avvocato Alessandro De Federicis, ha spiegato: “Questa indagine è durata due anni, il giudice ha impiegato 5 mesi per scrivere l’ordinanza: la scelta di avvalersi della facoltà di non rispondere era obbligata. Abbiamo visto molte cose sulle quali avremmo da dire, ma in questa fase dobbiamo prima verificare l’entità dell’accusa”. Il legale ha poi aggiunto: «Dopo due anni di indagini avevamo dato la disponibilità, al deposito degli atti, a chiarire perché noi sappiamo di questa indagine da tempo, c’era stata una perquisizione nel luglio 2022. Tutto ciò non è avvenuto e oggi ci troviamo con le misure cautelari che privano la libertà a persone che potrebbero essere innocenti».

L’ex parlamentare

Intanto, l’indagine della procura di Roma sulle commesse in Anas si è già allargata: tra gli indagati ci sarebbe anche un ex parlamentare e oggi imprenditore. Si tratta di Vito Bonsignore, 80 anni, che si sarebbe rivolto alla società di Verdini per promuovere progetti relativi ad alcune opere infrastrutturali tra cui la Orte-Mestre e la Ragusa – Catania. Le carte dell’indagine e della Guardia di Finanza contengono ulteriori favori che la ‘cricca’ avrebbe garantito ad esponenti politici per ottenere gli appalti milionari dell’Anas. Un esempio su tutti: i biglietti per La Scala che Tommaso Verdini avrebbe procurato al sottosegretario Federico Freni. Secondo quanto scrive la Gdf, «Verdini si è prodigato a trovare anche un alloggio in hotel, a prenotare la cena in un noto ristorante di Milano a favore del sottosegretario e acquistare dei biglietti per la Prima della Scala».

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