L’ipotesi libro e la fiction: perché Gino Cecchettin si è affidato a un’agenzia di comunicazione
Pubblicare un libro sulla vicenda della figlia Giulia. È questa l’ipotesi che ha spinto Gino Cecchettin ad affidarsi all’agenzia letteraria Andrew Nurberg Associates e all’agente Barbara Barbieri. «Al momento lo sto solo aiutando a gestire i tanti inviti che riceve quotidianamente», dice Barbieri a Il Messaggero, che ipotizza un memoir o un saggio sulla violenza di genere, fino a una serie tv. E che magari serva anche per la Fondazione che il padre di Giulia per difendere la cultura del rispetto delle donne. Aveva parlato anche di «un nuovo impegno civico» per «trasformare il dolore in azioni positive, che possano aiutare chi si trovi nella stessa situazione di Giulia». E l’idea di contattare l’agente letteraria andrebbe quindi proprio in questa direzione. Barbara Barbieri si occupa di diritti d’autore ed è cofondatrice del Festival di letteratura italiana di Londra. Ha lavorato nell’ufficio stampa della Rizzoli. Tra gli scrittori che assiste ci sono Donato Carrisi e Alessandro D’Avenia. Ma anche il romanziere Marco Franzoso e Davide Longo ed Elena Varvello, che insegnano alla Scuola Holden. Un libro sulla vicenda della figlia troverebbe molti editori interessati alla pubblicazione, è il ragionamento. E potrebbe portare una nuova consapevolezza sul tema della violenza di genere.
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