Jeffrey Epstein, desecretata la lista con centinaia di suoi contatti: da Clinton a Trump fino a Michael Jackson e al principe Andrea
La giudice di New York Loretta Preska ha desecretato la lunga lista, tenuta segreta per anni, di nomi legati alla vicenda giudiziaria di Jeffrey Epstein, il finanziere americano suicidatosi in carcere a New York nel 2019 mentre attendeva il processo per traffico sessuale di minori. Sono in tutto tra i 150 e i 180 i nomi menzionati. Per la magistrata americana non c’è più alcun motivo valido dal punto di vista giuridico per continuare a mantenerli sotto sigillo. Sono migliaia le pagine di documenti rese pubbliche dal sistema di giustizia federale di Manhattan. E i nomi che spuntano sono di particolare rilevanza. Tra questi, infatti, vi sono due ex presidenti degli Stati Uniti: il democratico Bill Clinton (1993-2001) menzionato una cinquantina di volte e che negli anni 2000 ha viaggiato sull’aereo di Epstein per viaggi umanitari.
«Non è una lista di clienti»
E il repubblicano Donald Trump (2017-2021) citato come conoscente del finanziere. Tra i nomi ci sono anche il cantante, ormai defunto, Michael Jackson, l’ex governatore del New Mexico Bill Richardson, il guru della tecnologia Marvin Minsky, l’agente di modelle francese Jean-Luc Brunel, l’investitore americano Glenn Dubin e il principe Andrea. Immediato lo scandalo sui social dato il peso dei nomi citati. In realtà, però, si tratta di una lista di persone legate in qualche modo a Epstein, ma non vi è menzionato alcun comportamento illegale o riprovevole da parte loro. E, soprattutto, non è una lista di clienti. Alcuni dei nomi erano usciti già in passato su alcuni media americani, ma ora per la prima volta sono stati rilasciati dal sistema legale statunitense.
Gli anonimi
Una parte, invece, continuerà a restare anonima perché riguardante persone minorenni. Nella lista spunta anche la testimonianza di Johanna Sjoberg, presunta vittima che accusò il principe Andrea di averle toccato il seno mentre faceva delle foto nell’appartamento di Epstein a Manhattan nel 2001. In risposta a queste accuse, Buckingham Palace parlò di affermazioni «categoricamente false». Tuttavia, l’anno seguente, il principe Andrea concordò il pagamento di alcuni milioni di dollari a Virginia Giuffre in risoluzione di una causa legale presentata da lei e nella quale affermava di essere stata abusata sessualmente dal principe quando aveva 17 anni.
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