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Peter Gomez sbarca su Mediaset? La (mezza) smentita e le lodi a sorpresa a Pier Silvio Berlusconi: «Ottime scelte, mica come il padre»

05 Gennaio 2024 - 13:30 Diego Messini
Un'insolita lettera del condirettore del Fatto Quotidiano al Foglio per negare un ruolo fisso in tv, ma confermare la rottura di un tabù decennale

Non è un segreto che Mediaset da qualche mese abbia cominciato a cambiare volto. Via la pasionaria Barbara D’Urso, dentro la più “terza” Myrta Merlino. E la sera su Rete 4, spazio pure all’ex icona della Rai 3 post-comunista Bianca Berlinguer. La rivoluzione iniziata dalla scorsa estate da Pier Silvio Berlusconi, dopo la morte del padre e fondatore dell’azienda, potrebbe non fermarsi qui. Secondo Il Foglio, infatti, la prossima tappa in agenda sarebbe la rottura di un tabù decennale: quella verso le firme di punta del Fatto Quotidiano, il giornale fondato dai due aedi per eccellenza dell’antiberlusconismo, Marco Travaglio e Peter Gomez. Le porte sin qui barricate di Mediaset potrebbero presto aprirsi per quest’ultimo, oltre che per Selvaggia Lucarelli, su pressione proprio di Bianca Berlinguer, ha scritto ieri il quotidiano diretto da Claudio Cerasa, secondo cui il condirettore del Fatto sarebbe destinato a fare da spalla nel nuovo preserale affidato alla conduttrice, sempre su Rete 4. Un’indiscrezione cui oggi ha voluto replicare il diretto interessato: non sui social o sul suo giornale, ma con una lettera allo stesso Foglio. Dai toni insolitamente concilianti. «Sarebbe bastato telefonarmi per scoprire che né Mediaset né Bianca Berlinguer mi hanno mai chiamato né offerto un contratto. E se mai accadesse sarei costretto a rifiutare». Smentita secca e tanti saluti? Tutt’altro, perché subito dopo Gomez lascia intendere che il muro di incomunicabilità e perfino disprezzo tra quei due mondi per decenni in guerra – Mediaset e Il Fatto – pare crollato per davvero. Quell’offerta Gomez la rifiuterebbe solo per motivi di opportunità, spiega: «Non perché pensi che le colpe dei padri ricadano sui figli, o perché non sia piacevolmente colpito dalle scelte di Pier Silvio Berlusconi o ancora perché non stimi molti colleghi che lavorano lì». Pare di sentire il clap clap delle mani di Gomez alla nuova gestione dell’ex Fininvest. Semplicemente, il compagno di avventure di Travaglio si vedrebbe costretto a dire di no a un ruolo su quei canali tv perché «visto il mio impegno di cronista e saggista sulle vicende del fondatore Silvio Berlusconi un mio contratto potrebbe essere da qualcuno (sbagliando) equivocato. E questo sarebbe un guaio perché penso che i giornalisti non debbano solo essere indipendenti, ma anche apparire tali». Niente co-conduzioni o altri incarichi retribuiti su Mediaset, dunque, almeno per il momento, ma un’ospitata ogni tanto, in effetti, non è affatto esclusa: «Valuterò caso per caso, a seconda dei miei impegni e della mia voglia». Al Foglio devono aver letto increduli la missiva del quotidiano avversario nell’eterna lotta tra garantisti e giustizialisti: «Una lettera così garbata merita la prima serata e una conduzione. “Amici”?», chiosa per tutta risposta l’autore dell’indiscrezione Carmelo Caruso.

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