L’ipotesi secondo uomo per lo sparo di Capodanno a Rosazza. Il deputato Pozzolo contro Delmastro: «È sparito»
Chi ha sparato con la pistola di Emanuele Pozzolo la notte di Capodanno all’ex asilo di Rosazza? Il ferito Luca Campana ha detto ai magistrati che l’arma ce l’aveva il deputato di Fratelli d’Italia. Mentre quest’ultimo ha sostenuto di non aver mai sparato. Adesso spunta il terzo uomo. Mentre i Ris di Parma dovranno individuare le impronte sulla mini-pistola North American arms LR22, l’ipotesi è che un’altra persona possa aver sparato, ovviamente per errore, colpendo alla coscia l’elettricista e genero del caposcorta di Andrea Delmastro. Un’ipotesi in teoria smentita dallo stesso Campana, che ha detto agli inquirenti che la pistola era in mano a Pozzolo in concomitanza dello sparo. Ma c’è invece un testimone, spiega oggi Repubblica, che avrebbe visto il passaggio dell’arma.
Il nuovo teste
In questo caso l’ipotesi è che a far partire il colpo sia stata un’altra persona che si trovava accanto a Pozzolo. Secondo questa ricostruzione il deputato FdI avrebbe sì tirato fuori la pistola per mostrarla ai presenti, come hanno detto anche altri testimoni ai giornali. Ma per una presa maldestra l’arma sarebbe caduta a terra. Poi sarebbe stata presa e toccata da più persone. In questa ricostruzione il deputato non era solo vicino a Campana. Con lui c’erano alcuni agenti proprio della scorta di Delmastro. Il quale ha detto che nel momento dello sparo si trovava a 300 metri di distanza perché stava caricando l’auto con il cibo avanzato. Ma questo porta a un’altra contraddizione con la ricostruzione: perché i quattro agenti (o almeno alcuni di loro) della scorta non erano con lui e si trovavano invece nella sala della Pro Loco dove è partito lo sparo?
L’ipotesi
L’ipotesi è difficile da digerire perché questo significherebbe che il “secondo uomo” sarebbe stato in silenzio durante le indagini dei carabinieri scattate quella notte. E che nessuno abbia visto la scena a parte Pozzolo e l’ipotetico “secondo uomo”, visto che tutti i testimoni hanno finora detto che la pistola era in mano al deputato. Il quale ha detto «non ho sparato io» anche ai carabinieri, prima di sottoporsi al test dello Stub. Di certo c’è che Delmastro nelle interviste non ha nominato uomini della scorta nella descrizione di quello che stava facendo nel momento dello sparo. Mentre si era parlato di un “gioco con le pistole” che avrebbe coinvolto a mezzanotte alcuni agenti della polizia penitenziaria. Un’ipotesi successivamente smentita da altre testimonianze. Ma se qualcuno avesse sparato, anche lui, in teoria, sarebbe positivo al test dello Stub.
Pozzolo silenzio di Andrea Delmastro
Intanto il Corriere della Sera riporta oggi alcune dichiarazioni di Pozzolo. «La cosa che più mi ha ferito in questi giorni è stato il silenzio di Delmastro. Non si è mai fatto sentire. Ma dimostrerò che non sono stato io a sparare», avrebbe detto agli amici. Il deputato ha parlato di «una leggerezza che mi ha rovinato la vita e soprattutto ha messo in difficoltà il partito». Aggiungendo di voler tornare al lavoro: «Sono pronto a riprendere le mie battaglie». Pozzolo non ha in ogni caso intenzione di lasciare l’incarico di deputato «anche se la sospensione (di FdI, ndr) verrà attuata. Sono lì perché i cittadini mi hanno voluto». Di certo c’è che la pistola era stata innestata per sparare. Tutti gli esperti dicono che il cane non si arma da solo.
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