In galera da un anno e otto mesi per un’estorsione di 2 euro: la storia di Kelvin Egubor
Kelvin Egubor, cittadino nigeriano di venticinque anni, da venti mesi si trova in carcere a Poggioreale per un’estorsione da due euro. E ha ricevuto cinque anni di carcere per estorsione. Mendicante senza fissa dimora e senza permesso di soggiorno, Egubor ha un’avvocata, Salvia Antonelli, che chiede la sua assoluzione e la sostituzione della custodia in carcere con gli arresti domiciliari in comunità. Secondo l’accusa ha imposto a un uomo il pagamento di due euro minacciando di danneggiare la cappotta della sua auto, per parcheggiare a Fuorigrotta tra via Campana e via Giulio Cesare. Tutto è accaduto nel novembre 2021. La vittima ha chiamato la polizia che ha denunciato Egubor. La parte offesa ha confermato la ricostruzione durante il dibattimento.
Egubor non faceva il parcheggiatore abusivo in zona, ma il mendicante. Si arrangiava con piccoli lavoretti come le pulizie della strada. La difesa ha fatto notare che non ci sono testimoni del fatto, mentre il Garante dei detenuti campani Ciambrello all’edizione napoletana di Repubblica ricorda «l’assoluta sproporzione di pena rispetto ai fatti contestati». E cita la sentenza della Consulta del maggio scorso che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale del reato di estorsione nella parte in cui non prevede una diminuzione di pena non eccedente un terzo quando il fatto «risulti di lieve entità per la natura, la specie, i mezzi, le modalità o circostanze dell’azione, ovvero per la particolare tenuità del danno o del pericolo». La sesta Corte d’Appello deciderà oggi il destino del cittadino nigeriano. «Spero solo di poter uscire dal carcere e ricominciare a vivere. Ma ci crederò soltanto quando sentirò bussare alla porta della cella e una voce mi dirà: “Sei libero”», dice Egubor.
Foto copertina da: Il Mattino
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