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Appalti al Miur, la ex dirigente Boda condannata a due anni e due mesi

L'ex capo del Dipartimento risorse umane ha scelto di collaborare nel corso delle indagini

Due anni e due mesi, con rito abbreviato, questa la condanna stabilita oggi, 9 gennaio, per l’ex capo del Dipartimento risorse umane e finanziarie del Miur, Giovanna Boda, accusata di corruzione e rivelazione del segreto d’ufficio. La pena è stata mitigata dalla collaborazione dimostrata nel corso delle indagini: secondo quanto emerge dalla requisitoria del pm, la ex funzionaria sarebbe stata «offuscata dal potere che l’ha portata a un delirio di onnipotenza». Imputato assieme ad altri nel procedimento ordinario parallelo a questo, l’imprenditore Federico Bianchi di Castelbianco: da lui, secondo quanto ricostruito dall’accusa, Boda ha ricevuto “indebitamente“ «la dazione e la promessa delle somme di denaro e delle utilità per sé e per terzi per un totale di oltre 3,2 milioni di euro per l’esercizio delle sue funzioni e/o dei suoi poteri nonché per il compimento di una pluralità di atti contrari ai doveri di ufficio». E che avrebbero permesso all’imprenditore di aggiudicarsi appalti per 23 milioni di euro.

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