«Combatte per l’Ucraina, non è un mercenario»: la procura chiede l’archiviazione per Kevin Chiappalone
Kevin Chiappalone non è un mercenario. Anche se ha deciso nella Legione Internazionale che sta combattendo in Ucraina contro i russi. Il militante di Casapound è rimasto sotto indagine per più di un anno dalla procura di Genova. Ma il suo avvocato ha portato agli inquirenti una certificazione che attesta «l’inquadramento temporaneo come soldato di fanteria all’interno delle Forze Armate dell’Ucraina», scrive oggi l’edizione genovese di Repubblica. E il pubblico ministero ha chiesto l’archiviazione della sua posizione, perché nei suoi confronti non è applicabile l’articolo 3 della legge del 1995 che punisce i mercenari. Chiappalone, secondo le carte dell’indagine, voleva arruolarsi nel Battaglione Azov. Poi però ha deciso di passare alla Legione Internazionale.
La Convenzione di Ginevra
«Sto servendo le Forze Armate Ucraine e di conseguenza sono un legittimo combattente ai sensi della Convenzione di Ginevra», aveva scritto lui su Facebook. La madre del 20enne ha dichiarato di essere all’oscuro delle sue intenzioni. La Digos aveva cominciato a indagare dopo che lui aveva rilasciato un’intervista in anonimo al settimanale Panorama. «Putin ha promesso di denazificare l’Ucraina, diciamo che da quel momento mi sono sentito chiamato in casa», aveva detto lui all’epoca. Poi è arrivato l’arruolamento nel settore logistica, con 600 euro di stipendio mensili. Mentre la paga del combattente di solito è superiore. Per questo la procura ha chiesto l’archiviazione.
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