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Strage di Erba, ok della Corte d’appello di Brescia all’istanza di revisione del processo. Castagna, parente delle vittime: «Non troveranno un’altra verità»

09 Gennaio 2024 - 17:46 Stefania Carboni
Il legale della coppia ora all'ergastolo spera in un’assoluzione: «Una grande soddisfazione aver riaperto i giochi»

Potrebbe cambiare tutto come potrebbe non cambiare niente sulla strage di Erba, dove la Corte d’Appello di Brescia ha accolto l’istanza di revisione della sentenza e ha emesso un decreto di citazione a giudizio nei confronti di Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio di Raffaella Castagna, Youssef Marzouk, Paola Galli e Valeria Cherubini e per il tentato omicidio di Mario Frigerio, avvenuti l’11 dicembre 2006. La prima udienza è fissata per il primo marzo prossimo. «Adesso ci attende un processo – ha commentato al Corriere della Sera l’avvocato Fabio Schembri, uno dei legali della coppia -. Siamo soddisfatti che la richiesta di revisione sia stata giudicata ammissibile e ci auguriamo che questa volta finisca in altro modo, con un’assoluzione». Per Schembri è «una grande soddisfazione aver riaperto i giochi». La difesa di Olindo e Rosa è composta dagli avvocati Fabio Schembri, Luisa Bordeaux, Patrizia Morello e Nico d’Ascola. «Chiediamo la revisione sia per la presentazione di nuovi elementi sia per elementi da approfondire – spiega Schembri – ovvero per le lettere C e D della norma che regola la materia». Nella prima udienza si discuterà su quali indizi di prova o nuove testimonianze ammettere. Sicuramente si capirà la strada del procedimento: se ci sarà un’assoluzione o una condanna di Rosa Bazzi e Olindo Romano oppure anche una dichiarazione di inammissibilità dell’istanza di revisione stessa, che porrebbe fine a tutto.

Le parole di Giuseppe Castagna che perse madre, sorella e nipotino

Gran parte delle consulenze, ha spiegato il legale della coppia, sono legate alla ricostruzione dell’omicidio di Valeria Cherubini e al distacco dell’energia elettrica e alla presenza di persone nella casa di Raffaella Castagna nel pomeriggio prima della strage. A pesare le intercettazioni ambientali sul letto d’ospedale del sopravvissuto Mario Frigerio e la testimonianza di Abdi Kais, mai sentito dagli inquirenti. Giuseppe Castagna, che nella strage di Erba ha perso madre, sorella e nipotino non è scosso dalla decisione dei giudici. «Possono cercare in tutti i modi, ma non troveranno mai un’altra verità», dichiara. «Ogni volta che ci arrivavano notizie di iniziative della difesa o mediatiche provavamo dolore, ora è quasi noia: siamo stati anche attaccati personalmente», aggiunge.

(foto ANSA / MATTEO BAZZI /KLD)

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