Il capo del Pentagono operato per un cancro alla prostata, perché Lloyd Austin è finito in terapia intensiva
È stato operato il 22 dicembre per un cancro alla prostata il segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin, ancora ricoverato all’ospedale Walter Reed National Military Medical Center. Il cancro sarebbe stato scoperto durante un esame di routine, svolto agli inizi di dicembre. Come hanno spiegato i medici John Maddox e Gregory Chesnut citati dai media statunitensi, quello affrontato dal capo del Pentagono doveva essere un intervento «minimamente invasivo» nota come prostatectomia in anestesia generale. I medici hanno rivelato per la prima volta quali sono state le complicazioni mediche, che hanno costretto Austin a prolungare il ricovero.
Le complicazioni mediche
Nonostante il cancro fosse stato individuato precocemente, i medici hanno spiegato che dopo l’intervento Austin ha accusato nausea e dolore all’addome, all’anca e alla gamba. I medici hanno diagnosticato un’infezione al tratto urinario. È stato poi rilevato un accumulo di fluidi all’addome che hanno compromesso la funzionalità dell’intestino tenue. A quel punto, spiega il Washington Post, i medici sono stati costretti a drenare lo stomaco con un tubo inserito attraverso il naso. I medici hanno spiegato che Austin «è progredito costantemente durante le degenza. L’infezione è stata eliminata. Continua a fare progressi e prevediamo un recupero completo, anche se potrà essere lento». Nel corso della sua permanenza in ospedale, il capo del Pentagono non ha mai perso conoscenza, né è stato mai sottoposto ad anestesia generale, assicurano i medici. La notizia del ricovero era stata diffusa dal Pentagono solo lo scorso venerdì 5 gennaio, scatenando un caso politico quando è emerso che le informazioni erano state rivelate solo giorno dopo il primo ricovero in terapia intensiva.