Dopo il caso Chiara Ferragni, arriva la stretta dell’Agcom sugli influencer. Ecco le linee guida
Giro di vite dell’Agcom sugli influencer. Dopo il caso Chiara Ferragni-Balocco, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha approvato all’unanimità le “Linee guida” volte a garantire il rispetto da parte degli imprenditori digitali delle disposizioni del «Testo unico sui servizi di media audiovisivi». Al pari degli altri media, spiega l’Agcom, «creano, producono e diffondono al pubblico contenuti audiovisivi, sui quali esercitano responsabilità editoriale, tramite piattaforme per la condivisione di video e social media». In caso di contenuti con inserimento di prodotti, gli influencer – stando alle direttive – sono tenuti a riportare una scritta che evidenzi «la natura pubblicitaria del contenuto in modo prontamente e immediatamente riconoscibile». Per chi contravviene le sanzioni vanno da 10 a 250mila euro, scrive Il Sole 24 Ore. L’Autorità ha inoltre delineato le misure in materia di comunicazioni commerciali, tutela dei diritti fondamentali della persona, dei minori e dei valori dello sport, prevedendo un meccanismo di richiami e ordini volti alla rimozione o adeguamento dei contenuti. L’obiettivo è quello di arrivare all’adozione di «un codice di condotta» a cui gli influencer si dovranno attenere e che prevederà sistemi di trasparenza e riconoscibilità.
1 milione di follower
Le Linee guida, spiega ancora l’Agcom, definiscono «un insieme di norme indirizzate agli influencer operanti in Italia che raggiungono, tra l’altro, almeno un milione di follower sulle varie piattaforme o social media su cui operano e hanno superato su almeno una piattaforma o social media un valore di engagement rate medio pari o superiore al 2% (ossia, che hanno suscitato reazioni da parte degli utenti, tramite commenti o like, in almeno il 2% dei contenuti pubblicati)».
L’inchiesta
Nel frattempo vanno avanti le indagini sul caso-Balocco. Oggi – mercoledì 10 gennaio – si è tenuto un incontro a Milano tra il procuratore aggiunto Eugenio Fusco e i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Gdf, chiamati a fare luce sul caso nel quale sono indagati Chiara Ferragni e Alessandra Balocco, ad e presidente dell’azienda piemontese del Pandoro. Nel frattempo, le procure di tutta Italia stanno trasmettendo a quella milanese i fascicoli a modello 45, ovvero a carico di ignoti e senza titolo di reato nati dalle denunce del Codacons sia sul pandoro, ma anche sulla vicenda delle uova di Pasqua. Gli inquirenti stanno ragionando su chi convocare come teste. Si sta infatti stilando l’elenco dei manager delle società di Ferragni e dell’imprenditrice cuneese che hanno seguito la nascita del progetto Pink Christmas fino alla firma del contratto avvenuta nel novembre 2021.
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