Volo Alaska Airlines, ora l’Ad di Boeing ammette l’errore: «Incidente sconvolgente, rivedremo tutte le nostre procedure»
L’amministratore delegato di Boeing ha ammesso per la prima volta «l’errore» commesso dalla compagnia, a quattro giorni dall’incidente in cui il portellone di un aereo 737 Max 9 in uso all’Alaska Airlines si è staccato a pochi minuti dal decollo da Portland, in Oregon. Una cosa del genere «non deve mai più succedere», ha detto Dave Calhoun parlando con lo staff di Boeing. L’azienda è sotto pressione da parte delle autorità e sui mercati dopo l’incidente. Oltre 170 aerei del modello coinvolto nell’incidente rimangono a terra per le verifiche ordinate dalla Federal Aviation Administration, e lunedì all’apertura degli scambi i titoli dell’azienda sono crollati del 9%, prima di recuperare parzialmente terreno. «Ce ne occuperemo prima di tutto riconoscendo il nostro errore, poi con trasparenza completa e al 100% lungo ogni passo del percorso», ha assicurato Calhoun, confermando di star collaborando attivamente con le autorità Usa che stanno conducendo le indagini su quanto accaduto al volo Alaska Airlines. Boeing stessa ha lanciato un’inchiesta interna su processi e controlli di qualità nella costruzione dei suoi velivoli. L’incidente «mi ha scosso fino alle ossa», ha detto Calhoun. Gli esperti considerano poco meno che un miracolo che il distacco non abbia provocato vittime né feriti, anche grazie al fatto che i posti vicini al portellone distaccatosi erano rimasti vuoti, in un volo per il resto quasi interamente pieno.
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