La donna accusata di aver perseguitato l’amante del marito con manifesti, minacce e insulti
Una donna di 61 anni è accusata di essersi vendicata nei confronti della donna che aveva avuto una relazione con il marito perseguitandola con manifesti in piazza, inseguimenti e insulti. Insieme a lei un uomo della Guardia di Finanza, che l’avrebbe aiutata pedinando il coniuge. La persecuzione è durata cinque anni. Tra pedinamenti, lettere anonime e 12 manifesti affissi in piazza Montanari a Torino con la scritta: «Anna la t., dona il suo corpo a tutti gli uomini. La trovi in via…». La signora ha mandato anche ad amici e parenti dell’amante lettere e foto. Ora lei e l’uomo delle Fiamme Gialle sono a processo per stalking. Il primo episodio è avvenuto tra 6 e 7 novembre 2012, anniversario del giorno della scoperta del tradimento grazie alla confessione del marito. Lei aveva telefonato alla rivale per dirle che gliel’avrebbe fatta pagare. Poi aveva ripetuto le minacce anche al marito. Quindi le telefonate con minacce all’altra donna. Ieri, fa sapere l’edizione torinese di Repubblica, l’imputata ha preso la parola in Aula: Ieri l’imputata ha preso la parola: «Sono una donna distrutta. Da dieci anni va avanti questo processo e chiedo di essere finalmente creduta. Con mio marito vivo in simbiosi da 40 anni e abbiamo superato una platonica sbandata che lui stesso mi aveva confessato. Non provo alcun rancore». Il 28 marzo arriverà la sentenza.
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