L’allarme della Banca centrale russa: «Attenzione ai truffatori online che promettono di sbloccare i beni congelati»
Truffatori russi, mascherati da istituzioni finanziarie, promettono a privati di sbloccare i beni congelati dalle istituzioni estere a seguito dell’invasione in Ucraina. A lanciare l’allarme è la Banca centrale della Federazione. Tali offerte, spiega l’Istituto guidato da Elvira Nabiullina, sono ampiamente diffuse su Internet, social network o vengono inviate via mail agli utenti. La procedura è chiara: le persone devono trasferire un importo pari al valore dei beni bloccati sul conto corrente della società che offre il suddetto servizio. Quest’ultima, in cambio, promette alle vittime la ricezione del doppio dell’importo che verrà versato sul proprio conto bancario. Tali società vengono inserite, scrive in un comunicato la Banca con sede a Mosca, nell’elenco delle entità illegali che operano nel mercato finanziario; mentre i loro siti web sono soggetti a blocco. «Si consiglia agli investitori di essere prudenti, di verificare la legalità delle entità sul sito della Banca di Russia e di non trasferire denaro o fornire dati personali a entità dubbie», si legge sul sito.
I beni russi sequestrati all’estero
I beni russi congelati all’estero – sequestrati come parte delle sanzioni dell’Occidente nei confronti della Russia – valgono circa 300 miliardi di dollari. Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, negli scorsi giorni è tornato a chiedere di usarli per sostenere il Paese invaso. «È un’opportunità storica per far pagare a uno Stato terroristico il proprio terrore. All’élite russa non importa delle vite umane ma le importa del denaro prima di tutto»: l’appello del leader di Kiev. Oltreoceano l’amministrazione Biden sarebbe inoltre pronta a sostenere un disegno di legge presentato al Senato Usa volto a confiscare i beni russi congelati per la «ricostruzione dell’Ucraina», scrive Bloomberg, citando una nota inviata dal Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca alla commissione Relazioni estere del Senato.
Leggi anche:
- Euro digitale, cos’è la nuova valuta che potrebbe affiancarsi ai contanti e perché fa paura alle banche
- Nadia Calviño è la nuova presidente Bei. Ma Giorgetti non è contento (e sosteneva Daniele Franco)
- Altro che Christine Lagarde: la sua omologa russa in tre mesi ha portato i tassi dal 7,5 al 15 per cento