Discount e prodotti no logo: così gli italiani risparmiano sulla spesa alimentare
L’inflazione brucia i consumi degli italiani. E le famiglie cercano di difendersi cambiando le loro abitudini. E andando a fare la spesa alla ricerca di sconti. Aumentano gli acquisti nei discount. Soprattutto, spiega oggi La Stampa, quelli alimentari. Che crescono dell’8,5% nel 2023. I dati Istat rielaborati da Coldiretti dicono che gli italiani l’anno scorso hanno speso 9 miliardi in più per mangiare di meno. E se la crescita complessiva della Grande Distribuzione continua (+3,4% a novembre rispetto all’anno precedente), il vero boom lo fanno i discount. Che crescono invece del 6,9% e un +8,5% nei primi undici mesi dell’anno passato. Cresce anche il commercio online, sempre per la ricerca di sconti. Mentre calano i negozi di prossimità.
Profumeria e cura della persona
I prodotti che crescono di più sulle vendite sono quelli relativi alla profumeria e alla cura della persona. Scendono invece elettrodomestici e televisori. La crescita è più alta nel valore che nel volume: un effetto spiegabile proprio con l’inflazione, che fa crescere i prezzi del singolo prodotto. Intanto le organizzazioni dei rivenditori dicono di vedere la luce in fondo al tunnel: Confcommercio dice che «il contesto economico nell’ultima parte del 2023 sembra aver superato la fase più critica». Mentre Confesercenti sostiene che «le vendite al dettaglio hanno il segno positivo a novembre, ma la crescita è totalmente azzerata dall’inflazione». Per i consumatori invece i numeri delle vendite al dettaglio dicono che la povertà è aumentata e non ci sono, per ora, soluzioni di continuità dopo il carovita che ha colpito le tasche degli italiani nel 2023.
I prodotti No logo
Gli italiani intanto spostano le loro preferenze alimentari. E vanno verso i prodotti No logo, cioè non di marca. Soprattutto, l’abitudine nel fare la spesa adesso vede almeno due tappe in due supermercati differenti: per esempio un discount e il Carrefour. E provano prodotti come l’olio “Terre sapienti”, il sugo “Tenuta del cervo”, il tonno “Rosa d’amore”. A volte anche cercando imitazioni di prodotti, come la pasticceria che somiglia al Mulino Bianco. Molti si pongono dei limiti. Per esempio, non acquistano carne e pesce e nemmeno il pane. «La carne rossa al discount è davvero un po’ troppo».
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