Milano, neppure la consigliera comunale trova casa in affitto: «È una giungla, sembra di stare in Hunger Games»
«Sono esattamente cinque anni che vivo a Milano e questa è la quarta volta che cambio casa». A parlare è Francesca Cucchiara, consigliera comunale di Europa Verde nel capoluogo lombardo. Negli ultimi anni, Milano è diventata la città-simbolo del fenomeno del caro-affitti. L’aspetto curioso è che la corsa al rialzo delle locazioni per gli appartamenti non ha risparmiato nemmeno Cucchiara, che non solo vive in città ma è stata eletta come rappresentante in consiglio comunale. «La storia è più o meno sempre la stessa: il contratto scade, l’affitto aumenta, oppure l’appartamento viene messo in vendita e quindi bisogna andar via», ha raccontato la consigliera dei Verdi sui suoi canali social. Cucchiara definisce il mercato immobiliare degli affitti «una giungla» e parla di «una competizione alla Hunger Games in cui ti trovi a sgomitare fra altri mille disgraziati come te che cercano di accaparrarsi un alloggio ad un prezzo accessibile (e possibilmente umanamente abitabile)». La consigliera aggiunge: «Una persona che guadagna 1.500 euro al mese se non vuole alloggiare in una cripta non ha altre possibilità, salvo eccezioni, che emigrare ai margini della città».
Lo scorso anno, per protestare contro il fenomeno del caro-affitti si è formato il cosiddetto «popolo delle tende», un gruppo di studenti universitari e giovani lavoratori che hanno cominciato ad accamparsi fuori dal Politecnico di Milano per chiedere azioni immediate da parte della politica. Da allora, di novità ce ne sono state ben poche e il problema, soprattutto nel capoluogo lombardo, continua a farsi sentire. «L’espulsione delle persone meno abbienti da Milano – scrive Cucchiara – è una storia triste (a parte la mia che potrebbe anche far ridere, visto il paradosso istituzionale) e che provoca frustrazione, insofferenza e quella voglia di dire che “Milano fa schifo”». Eppure, sostiene la consigliera, il problema non è della città ma di «un mercato immobiliare sempre più avido, che si muove senza regole e senza uno Stato capace di intervenire». Anzi, a cinque anni dal suo arrivo a Milano, Cucchiara dice di amare Milano ancora più di prima, «perché è una città viva, combattente, caparbia, impaziente, orgogliosamente antifascista e – conclude la consigliera – capace di mobilitarsi per ciò che ritiene giusto, compreso il diritto alla casa».
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