Bari, la “battaglia” dei genitori contro le mense scolastiche dopo il merluzzo nero: «I nostri figli con la gastroenterite, basta»
Genitori in prima linea nella “battaglia” contro il servizio mensa nelle scuole dell’inflazione e primarie di Bari. Nonostante l’annuncio dell’assessora Romano sulle modifiche al menu che includeranno la sostituzione del merluzzo nero, dopo la pioggia di lamentele degli scorsi giorni, le proteste sembrano non sopirsi. «Questa è semplicemente una manifestazione, non ci stiamo accanendo contro qualcuno vogliamo semplicemente collaborare con il Comune e l’azienda di ristorazione», spiega a la Repubblica la mamma di un alunno della scuola Grimaldi del San Paolo, dove giovedì venerdì i bambini in non hanno partecipato alla mensa. Per i genitore degli studenti è necessario rivedere gli abbinamenti dei cibi, migliorare la qualità della trasformazione delle materie prime e le quantità distribuite.
Più controlli da parte dei Nas
In una altra scuola di Bari, Massari-Galilei, i genitori hanno adottato un’altra tipologia di protesta: chiederanno alla preside, Alba De Cataldo, più controlli a sorpresa dei Nas nell’azienda. «Una mamma ha presentato una segnalazione diretta ai Nas perché la figlia ha avuto un problema gastrointestinale dopo aver consumato il merluzzo lunedì», spiega la dirigente. Mentre all’Istituto Manzoni-Lucarelli alcuni genitori volevano «far pranzare i figli con il panino in classe, ma ho spiegato loro che non è questo il modo per affrontare il problema», sottolinea la preside Patrizia Rossini. Nemmeno per i genitori della scuola Japigia 1-Verga le modifiche al menu sono sufficienti. «È necessaria una revisione urgente del servizio erogato, con misure immediate», scrivono in un appello “per un cambiamento necessario”. Un’indagine condotta dai carabinieri, datata novembre 2023, aveva dimostrato come oltre un servizio di mensa scolastica su quattro è fuori legge. Delle circa mille in cui il comando dell’Arma per la tutela della salute ha operato verifiche d’intesa con il ministero della Salute, 257 aveva evidenziato irregolarità, pari al 27%.