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La fuga dalla comunità (recidiva), la corsa verso i binari: cos’è successo ad Andrei Revenco, il bimbo moldavo travolto da un treno a Borgo Revel

16 Gennaio 2024 - 09:08 Redazione
Il piccolo di 9 anni era da appena un mese nella comunità «Mafalda» di Verolengo. Già il 2 gennaio ne era fuggito

Si chiama Andrei Revenco, aveva 9 anni ed era nato in Moldavia il bambino travolto e ucciso da un treno ieri sera a Verolengo, fuori Torino. Il piccolo era fuggito nel pomeriggio dalla comunità dove era ospitato, la «Mafalda» di Borgo Revel. Adiacente alla parrocchia Sant’Anna, dove oggi il bambino sarà ricordato nella messa delle 18, la comunità si occupa di ragazzini fragili, allontanati dalle famiglie. C’era questo sradicamento iniziale anche nella vicenda di Andrei, arrivato alla «Mafalda» appena un mese fa da Torino. Alle spalle, raccontano ora in paese a La Stampa, anche difficoltà e presunti maltrattamenti. Se la fuga di ieri fosse legata ai suoi spettri, a un gioco, o a qualcosa che gli era accaduto nelle ore precedenti, saranno le indagini già avviate a stabilirlo. Di certo c’è, secondo quanto ricostruisce stamattina il quotidiano torinese, che quella di ieri non era il primo tentativo di fuga di Andrei dalla struttura: ci aveva provato già ai primi dell’anno, il 2 gennaio. Quel giorno l’avevano riacciuffato i carabinieri alla stazione di Chivasso, una dozzina di chilometri più a ovest. Era già sceso fino alla stazione più vicina e aveva preso un treno da solo? Ieri, secondo quanto emerge, lo ha fatto di nuovo, ma la sua fuga è finita in tragedia.

La dinamica della scomparsa

Andrei è sparito dalla comunità attorno alle 17.30. Via di corsa, tra le strade di mezza campagna di Borgo Revel. Dalla «Mafalda» alla ferrovia che collega Torino ad Alessandria ci sono sì e no 100 metri: la si può raggiungere dalla strada principale – basta un curvone – oppure dallo sterrato, passando tra le villette della zona. Gli educatori si sono accorti entro breve che Andrei non c’era più. Partite subito le ricerche nei dintorni, hanno diramato anche un appello sui social. Ma il piccolo era già altrove. Avvistata la ferrovia, sarebbe balzato oltre il guardrail e avrebbe iniziato a camminare sui binari, forse verso la vicina stazione di Borgo Revel. Stava arrivando il treno diretto ad Alessandria. Lo ha centrato in pieno: il bambino è morto sul colpo, e i macchinisti del convoglio non si sono accorti di nulla. Sono stati quelli del treno successivo a vedere il corpo ormai senza vita di Andrei e dare l’allarme, poco prima delle 19. Dopo i primi accertamenti, gli investigatori giunti sul posto hanno confermato che si trattava proprio del piccolo fuggito da «La Mafalda». Poi il sopralluogo di carabinieri, polizia ferroviaria e vigili del fuoco, durato tutta la notte, e i rilievi anche sul treno che ha travolto Andrei, che aveva ormai raggiunto la stazione di Alessandria.

L’altro incidente mortale

La sera prima dello schianto, tra l’altro, un’altra donna era stata travolta e uccisa poco lontano, alla stazione di Chivasso. Si era trattato in quel caso di una donna di 60 anni, investita da un Intercity notte sulla linea Torino-Milano. Il traffico era stato rallentato fino alla tarda mattinata di ieri. In quel caso, riporta il Corriere, gli inquirenti non escludono la possibilità che la donna si sia gettata volontariamente sui binari. In quello di Andrei, invece, sembra proprio si sia trattato di un tragico incidente. Gli inquirenti però cercheranno di chiarire gli ancora molti punti oscuri nella sua fuga, comprese eventuali responsabilità nella mancata vigilanza sul piccolo.

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