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Caso Sinibaldi, urla e insulti alla Camera sul cambio al vertice del Centro per il libro: «Non vi piace? Fatevene una ragione»

17 Gennaio 2024 - 22:29 Redazione
È accaduto durante l’interrogazione parlamentare presentata dalla deputata Alleanza Verdi Sinistra: «Toni inaccettabili e vergognosi dal sottosegretario alla Cultura Mazzi»

L’interrogazione parlamentare di oggi alla Camera, presentata da Elisabetta Piccolotti, deputata di Alleanza Verdi Sinistra, per il mancato rinnovo del mandato da presidente del Centro per il libro e la lettura di Marino Sinibaldi, finisce in bagarre. Complici le dichiarazioni del sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi (Fratelli d’Italia), che hanno sollevato polemiche dai banchi dell’opposizione. «Non vogliamo sostituire l’egemonia culturale con un’altra ma liberare la cultura, fare entrare aria fresca. Se questo non vi piace dovete farvene una ragione perché è quello che intendiamo fare», ha detto Mazzi al termine della sessione. «Quando governa la sinistra le persone meritevoli sono quelle nominate dalla sinistra, quando governa la destra le meritevoli sono sempre quelle di sinistra», ha continuato Mazzi, riferendosi alla nomina di Adriano Monti Buzzetti Colella. «Se ti discosti da queste impostazioni allora si parla di occupazione delle istituzioni, fame di poltrone o fine del pluralismo. Non mi risulta – ha concluso Mazzi – che quando la sinistra ha governato si sia preoccupata di garantire il pluralismo. Il cerchio asfittico si crea con l’autoritarismo culturale che ha dominato fino all’anno scorso, con l’amichettismo come unico criterio della selezione della classe dirigente».

Le proteste

I toni utilizzati da Mazzi non sono affatto piaciuti a Piccolotti, che li ha definiti «inaccettabili, vergognosi, che si configurano come un tentativo di censura verbale nei confronti di una parlamentare che ha agito nell’ambito delle sue prerogative». Per la deputata «la destra getta la maschera e lo fa – prosegue la parlamentare rossoverde della commissione cultura di Montecitorio – senza nemmeno nascondere la propria antidemocratica aggressività: vogliono l’egemonia culturale e per farlo occupano una poltrona dietro l’altra. Vogliono tutto, occupano tutto e lo rivendicano anche». Il sottosegretario «ha fatto due brutte figure – ha continuato -: la prima nei confronti dei parlamentari di una commissione dove mai si erano sentiti toni come questi, la seconda con il mondo del libro che conosce da decenni il valore intellettuale e culturale di una personalità come Marino Sinibaldi, la sua passione e il suo impegno, mentre non si conoscono particolari meriti nel campo dell’editoria e della promozione del libro del nuovo presidente Adriano Monti Buzzetti Colella. Non ce ne faremo una ragione quindi – conclude Piccolotti – né oggi né in futuro, perché siamo ancora in democrazia e abbiamo tutto il diritto come opposizione di contestare scelte sbagliate che fanno solo male al mondo della cultura mancandogli di rispetto».

Anche per i deputati del Movimento 5 stelle in Commissione Cultura Antonio Caso, Anna Laura Orrico e Gaetano Amato, hanno criticato le parole del Sottosegretario: «Mazzi ha messo nero su bianco tutta l’arroganza e la strafottenza del governo di cui fa parte in risposta a una interrogazione della deputata Piccolotti sul mancato rinnovo del mandato al Presidente del Centro per il libro e la lettura, Marino Sinibaldi», hanno replicato, sottolineando inoltre come sia «incredibile la sfrontatezza con cui si rivolgono al Parlamento e con cui utilizzano le istituzioni per fare propaganda. Mazzi e Sangiuliano – hanno concluso – abbiano la decenza di chiedere scusa, se ancora hanno un senso i valori del rispetto e del dialogo civile».

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