Ancora sangue in Ecuador, ucciso il procuratore Suarez: si occupava dell’assalto agli studi tv
Cesar Suarez, pubblico ministero della provincia di Guayas nel sud ovest del’Ecuador, è stato ucciso da alcuni sicari nella città portuale di Guayaquil mentre si stava recando in tribunale a bordo di un’auto bianca in Avenida del Bombero. È stato sorpreso da un commando che lo ha affiancato e ha sparato diversi colpi all’altezza del finestrino. Suarez era incaricato dell’inchiesta per terrorismo contro gli 11 indagati dell’assalto agli studi televisivi di inizio gennaio, interrotto solo dall’intervento delle forze speciali. L’irruzione, durante la diretta della tv di Stato, arrivava al culmine di mesi di violenze e saccheggi, con il presidente Daniel Noboa che ha dichiarato lo stato di conflitto interno e ha accusato le organizzazioni di narcotraffico per le violenze. Dopo l’annuncio dell’uccisione del pubblico ministero, la procuratrice generale Diana Salazar ha dichiarato che la sua «eredità li accompagnerà nella lotta contro la criminalità organizzata», ed è un esempio «dell’intervento delle mafie nel Paese, e della necessità che le udienze sui processi contro la criminalità organizzata si svolgano telematicamente». Suarez, avvocato specializzato in diritto costituzionale, era un pubblico ministero al centro di diverse inchieste importanti per corruzione e contro la criminalità organizzata. Pur avendo ricevuto numerose minacce di morte, non gli era ancora stata assegnata una scorta.