Montecompatri, un secondo fermo per la morte di Alexandru Ivan: l’uomo si era nascosto a casa della zia
Proseguono le indagini sull’omicidio di Alexandru Ivan, il 14enne ucciso a colpi di pistola nel parcheggio della metro C Pantano a Montecompatri, nei pressi di Roma. E hanno portato a un secondo arresto. Lo hanno eseguito nella mattina di oggi i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati e dell’Arma di Treviso. Si tratta di un uomo che si era allontanato dopo il delitto, e aveva trovato riparo presso l’abitazione di una zia. Prima di lui, ad essere fermato su disposizione della procura di Velletri era stato un 24enne dell’Est Europa. Fino ad ora, la ricostruzione degli investigatori ruota attorno a un regolamento di conti. Un raid destinato al patrigno del ragazzino, Tiberiu Maciuca. Coinvolto qualche ora prima in una rissa nel bar “Esse Cafè” sulla Casilina.
L’indagine
I soggetti nel mirino, quelli a bordo dell’auto dalla quale sono partiti i colpi fatali, sono persone legate ai clan di Rocca Cencia. Quasi certamente la lite è scoppiata per dissidi legati agli stupefacenti. La banda si dedica anche a furti e ricettazioni. Gli accertamenti dovranno proseguire per colmare le numerose zone d’ombra tuttora rimaste. Alimentate anche, scrive il Messaggero, dalle contrastanti versioni fornite: lo zio materno di Alex, Gregorie, avrebbe infatti puntato il dito contro due cugini di Petrov, il primo uomo fermato. Che ieri non ha risposto all’interrogatorio di convalida del fermo, ma ha rilasciato dichiarazioni spontanee per ribadire l’innocenza sua e di suo cugino. I carabinieri del Gruppo e della Compagnia di Frascati insieme ai militari del comando provinciale di Roma stanno continuando le verifiche, a partire da quelle sul cellulare di Alex.
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