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«Giovanna Pedretti si è sentita tradita da chi conosceva»: l’indagine su scontrini e video per trovare il cliente della recensione

giovanna pedretti recensione tradita indagine video scontrini
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Non solo l'odio social dietro il suicidio. La caccia all'uomo e l'analisi di pc, tablet e smartphone

Giovanna Pedretti si è sentita tradita anche da chi conosceva. E non solo dall’odio social. Per questo la titolare della pizzeria Le Vignole a Sant’Angelo Lodigiano ha deciso di togliersi la vita. Mentre i primi risultati dell’autopsia confermano la morte per annegamento nel fiume Lambro. E i carabinieri sono alla ricerca della persona che ha pubblicato ad aprile (e subito cancellato, secondo la versione di Pedretti) la recensione omofoba e anti-disabili. che poi lei ha modificato con un programmino per rispondere. Fondamentali saranno le analisi sui cellulari di Pedretti. Ma anche la testimonianza della suicida in cui si parlava del ritorno del cliente nello stesso ristorante. Una circostanza che, secondo il racconto fornito ai militari, l’aveva poi spinta a pubblicare la recensione.

Caccia all’uomo (se esiste)

Se quest’uomo esiste, ne sono convinti i carabinieri, sarà possibile ritrovarlo con le indagini. Quelle sugli scontrini delle ultime serate in pizzeria. E quelle su video e filmati delle telecamere di sorveglianza, che potrebbero far ritrovare la presunta persona di cui però Pedretti non era riuscita a dare una descrizione fisica. Alla procura servirà tempo per l’analisi di pc, tablet e smartphone. Così come Google, se lo farà, ci metterà comunque tempo a fornire una certezza sulla presenza della recensione ormai cancellata. Intanto nella sua testimonianza in caserma di sabato 13 gennaio, il giorno prima del suicidio, Pedretti, spiega il Corriere della Sera, aveva tradito attraverso i suoi comportamenti un profondo malessere fisico. Forse perché già all’epoca era «ossessionata dai commenti negativi», come ha detto il marito Aniello D’Avino detto Nello.

«Non so che dirti, guardami negli occhi»

E forse anche per il pressing iniziato con la telefonata di Lorenzo Biagiarelli, compagno di Selvaggia Lucarelli. E proseguito con il servizio del Tg3 firmato da Jari Pilati in cui il giornalista le faceva notare le incongruenze grafiche e stilistiche della recensione e lei rispondeva: «Non ho una risposta da darti, guardami negli occhi». Intanto La Repubblica parla di amici e conoscenti di Pedretti. «È come se si fosse sentita tradita anche da chi conosceva e non solo dall’odio social di sconosciuti», riporta un’amica dell’adolescenza. Un’altra se la prende con «gli sputasentenze in paese». Chi ha tradito Giovanna Pedretti? «Era una donna solare e forte», ripetono gli amici. Ma appesa alle pareti della pizzeria conservava la foto del fratello Stefano, morto suicida 13 anni prima nel suo autolavaggio».

L’onda anomala

«Una tragedia che non ha mai superato», ripetono gli amici. E poi le inquietudini, l’insonnia, l’angoscia raccontata in chat alle amiche. La descrizione di una donna tormentata, depressa, a rischio. Finché un’«onda anomala non l’ha travolta».

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