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Napoli, aggredirono un fotografo per una spilla antifascista: 5 indagati di CasaPound. Erano alla commemorazione di Acca Larenzia

18 Gennaio 2024 - 16:07 Massimo Ferraro
Tre di loro sono finiti ai domiciliari, un altro ha ricevuto un divieto di dimora e il quinto è stato perquisito: sono accusati di rapina e lesioni

Sono cinque gli indagati per l’aggressione avvenuta a Napoli il 12 ottobre scorso ai danni di un fotografo di 44 anni che indossava una spilla antifascista. La Procura di Napoli ha disposto gli arresti domiciliari per tre di loro, un altro ha ricevuto un divieto di dimora e la quinta persona è stata perquisita. Sono tutti esponenti di CasaPound, la formazione di estrema destra, e quattro di loro erano presenti alla commemorazione di via Acca Larenzia di Roma su cui stanno indagando i pm della Capitale per apologia di fascismo. Il 44enne Roberto Tarallo fu individuato dal gruppo al Vomero: fu immobilizzato, minacciato con un coltello e pestato con calci e pugni, mentre gli veniva portato via il giubbotto sul quale era apposta la spilla. In seguito all’aggressione, l’uomo riportò un severo trauma cranico. Gli aggressori sono stati riconosciuti, nell’ambito dell’indagine della Digos coordinata dal Gruppo antiterrorismo e dal pm Fabrizio Vanorio, grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza. I reati contestati ai cinque indagati sono rapina, lesioni aggravate, porto di oggetti atti a offendere e ricettazione. Nell’ambito dell’operazione è stata perquisita anche la sede napoletana di CasaPound, e le abitazioni di quattro indagati, tra i quali il segretario cittadino del movimento. Agli arresti domiciliari sono finiti Vittorio Acuto, 34 anni, Paolo Primerano, 39 anni – ex guardia giurata, dipendente del ministero dei Beni culturali – e Taras Buha, 28 anni, ritenuto legato a fazioni neofasciste ucraine e collaboratore del console ucraino a Napoli. Il divieto di dimora è stato notificato invece al fratello gemello di Vittorio Acuto, Roberto, 34 anni, segretario cittadino di CasaPound. Entrambi sarebbero legati a gruppi ultras della Curva A della tifoseria del Napoli.

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