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Pubblicità occulta a Sanremo, il 31 gennaio la decisione del Tar sulla diretta social di Ferragni e Amadeus: «Siano loro a pagare»

18 Gennaio 2024 - 11:39 Redazione
L'Agcom ha sanzionato la Rai di 170mila euro, Codacons e Assourt chiedono al tribunale di far pagare la multa agli interessati e non all'azienda

Deciderà il 31 gennaio il Tar in merito alla sanzione che Agcom ha inflitto alla Rai lo scorso giugno per la diretta social andata in onda durante il Festival di Sanremo di Chiara Ferragni e Amadeus. L’influencer era una delle co-conduttrici dell’ultima edizione e sul palco dell’Ariston aveva fatto aprire al conduttore televisivo un profilo su Instagram. Secondo l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni si trattò di pubblicità occulta a Meta, e sanzionò Rai con 170mila euro di multa. L’azienda ha impugnato la decisione davanti al tribunale amministrativo, che si esprimerà appunto a fine mese. Ma nel frattempo si sono inseriti anche il Codacons e Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi (Assourt), con due richieste principali. La prima, che siano gli stessi Amadeus e Ferragni a pagare di tasca loro la multa, qualora il Tar la confermasse. La seconda, una sospensione di Amadeus dalla conduzione del Festival che, per il coinvolgimento in questa vicenda, avrebbe violato il codice etico. «È stato accertato e contestato che le reiterate, insistite citazioni verbali e apparizioni visive del servizio e dello specifico profilo Instagram associato a un personaggio reale, conduttore del programma televisivo», si legge nel documento presentato dalle sue associazioni, che chiedono anche una formale istanza di mediazione presso Adr Center, organismo di mediazione e arbitrato che si occupa della risoluzione delle liti civili e commerciali, «hanno integrato la messa in onda di una vera e propria comunicazione commerciale audiovisiva occulta a favore del predetto social network. Con la nostra istanza chiediamo ad Amadeus e Ferragni di risarcire gli utenti per i danni prodotti. La sanzione comminata dall’Autorità per le comunicazioni, seppur impugnata dalla Rai dinanzi al Tar del Lazio, ricade sull’azienda, la quale come noto è finanziata dai cittadini attraverso il canone. Al contrario dovrebbero essere il conduttore e l’influencer, autori dell’illecito sanzionato dall’Agcom, a pagare di tasca propria la multa».

La sospensione di Amadeus

E, aggiungono, «sospendere il conduttore Amadeus il quale, essendo parte di un contenzioso che coinvolge la Rai, per i codice etico e per contratto di servizio Rai non può svolgere attività retribuite dalla stessa». In un comunicato successivo, con il quale annuncia che la IV sezione del Tar del Lazio si esprimerà sul ricorso il prossimo 31 gennaio, Assourt ribadisce che «il conduttore ha tratto un indebito profitto dalla pubblicità del suo profilo Instagram fatta dagli schermi pubblici della Rai nel corso di un evento seguitissimo come Sanremo, violando tutte le regole interne dell’azienda e il Codice Etico. Per tali motivo abbiamo presentato una istanza alla Rai chiedendo di inibire ad Amadeus la conduzione del prossimo Festival, e tutti gli atti del procedimento sono stati girati alla Corte dei Conti, affinché apra una formale inchiesta per possibili danni erariali».

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