In Evidenza CapodannoIranLegge di bilancio
CULTURA & SPETTACOLOAlec BaldwinArmiCinemaInchiesteOmicidiOmicidi colposiSparatorieUSA

Alec Baldwin a processo per la sparatoria sul set di «Rust», l’accusa di omicidio colposo dopo un nuovo rapporto sulla pistola

19 Gennaio 2024 - 21:17 Redazione
Sono emersi nuovi elementi dopo un esame sulla pistola usata dall'attore da cui è partito il proiettile che ha ucciso la direttrice della fotografia Halyna Hutchins

Alec Baldwin è stato incriminato con l’accusa di omicidio colposo. Se condannato, l’attore rischia fino a 18 mesi di carcere. I fatti risalgono all’ottobre 2021, quando dalla pistola che impugnava l’attore sul set del film Rust partì un proiettile che uccisero la direttrice della fotografia Halyna Hutchins e ferì anche il regista del film, Joel Souza. Baldwin ha sempre sostenuto di non aver premuto il grilletto del revolver Colt 45 che gli era stato consegnato sul set del film, e di non sapere che l’arma fosse carica. La scorsa estate, i procuratori speciali, Kari Morrissey e Jason Lewis, hanno fatto sottoporre la pistola ad ulteriori test forensi. Emerse che il proiettile poteva essere partito solo dopo che qualcuno aveva premuto il grilletto. «Questo incidente mortale è stato la conseguenza della retrazione manuale del cane nella sua posizione completamente all’indietro e armata, seguita, ad un certo punto, dalla trazione o dalla pressione all’indietro del grilletto», si legge nel rapporto, secondo quanto riporta Variety. «Sebbene Alec Baldwin neghi ripetutamente di aver premuto il grilletto, dati i test, i risultati e le osservazioni qui riportati, il grilletto doveva essere premuto o premuto sufficientemente per rilasciare il cane completamente armato o retratto del revolver delle prove».

A processo anche l’armatore

L’armatore del film, Hannah Gutierrez Reed, sarà processato il 21 febbraio con l’accusa di omicidio colposo e manomissione di prove. Avrebbe infatti caricato un proiettile vero nella pistola di Baldwin, che avrebbe dovuto contenere solo proiettili finti. Il film nel frattempo è stato completato, con ulteriori riprese nel Montana, ed è in attesa di distribuzione. «Attendiamo con ansia il nostro giorno in tribunale», hanno dichiarato gli avvocati di Baldwin, Luke Nikas e Alex Spiro.

Leggi anche:

Articoli di CULTURA & SPETTACOLO più letti