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Fratelli d’Italia presenta un’interrogazione contro Report: «Sparge solo fango». Schlein: «Dalla premier attacchi indegni di una democrazia»

19 Gennaio 2024 - 14:30 Redazione
FdI chiede ai vertici Rai di intervenire sui due servizi riguardanti i padri di Ignazio La Russa e Giorgia Meloni. La replica di Ranucci: «Risponderemo nelle sedi opportune»

È di nuovo scontro tra i partiti della maggioranza di governo e Report. Oggi il gruppo di Fratelli d’Italia in Commissione di vigilanza Rai ha depositato un’interrogazione in cui chiede l’intervento della presidente Marinella Soldi e dell’amministratore delegato Roberto Sergio. A scatenare la polemica politica sono alcuni servizi della trasmissione d’inchiesta condotta da Sigfrido Ranucci. In particolare: uno riguardante il padre del presidente del Senato Ignazio La Russa e uno sul padre della premier Giorgia Meloni. «Due servizi giornalistici – attacca Fratelli d’Italia – per alcuni versi speculari: c’è un pentito giudicato inattendibile dai magistrati che dopo decenni tira in ballo una persona deceduta, e quindi non in grado di controbattere, per colpire indirettamente degli esponenti politici». Gli esponenti del partito della premier parlano di un «metodo» Report, che a loro dire starebbe portando «al progressivo degradamento di una storica trasmissione, un tempo capace di fare delle vere e proprie inchieste, e oggi ridotta a costruire teoremi fini a se stessi, utili solo a spargere fango».

La risposta di Ranucci

Tra i primi a rispondere all’interrogazione presentata da FdI c’è proprio Sigfrido Ranucci, che su Facebook rigetta le accuse sul presunto uso di testimoni screditati e poco attendibili nei servizi: «Report, come giusto, risponderà nel merito nelle sedi istituzionali. Ma per amore di verità va detto che che la prima fonte su La Russa non era un pentito, ma un ufficiale dei carabinieri, Michele Riccio. Mentre la seconda fonte, Nunzio Perrella, è un collaboratore di giustizia mai denunciato per calunnia e ritenuto fondamentale nei processi che hanno portato all’arresto del boss di camorra Michele Senese», scrive sui social il conduttore di Report.

La solidarietà delle opposizioni

A offrire solidarietà alla trasmissione di Rai Tre sono soprattutto i leader delle opposizioni. La segretaria del Pd Elly Schlein, al suo arrivo a Gubbio, ha commentato: «Meloni ha superato Berlusconi: questi attacchi al diritto di inchiesta nemmeno con l’editto bulgaro… Bisogna inventare altri tipi di editti, non so se editti ungheresi. Sono attacchi non degni di una democrazia». Sulla stessa linea si muove anche il Movimento 5 Stelle, con i parlamentari in Vigilanza Rai che scrivono: «Non entriamo nel merito del contenuto dei servizi mandati in onda da Report, ma ci limitiamo ad osservare che si susseguono interventi a gamba tesa, in chiaro o sotto traccia, sul servizio pubblico e sull’informazione in generale per limitare la libertà di stampa». Il riferimento, con ogni probabilità, è anche all’indiscrezione secondo cui il ministro Gennaro Sangiuliano avrebbe chiesto un intervento ai dirigenti Rai per l’imitazione che Virginia Raffaele ha fatto della direttrice d’orchestra Beatrice Venezi. Solidarietà a Report arriva anche dal sindacato dei giornalisti Rai, che si dice «al fianco delle colleghe e dei colleghi di Report, per tutelare la loro autonomia e indipendenza dall’ingerenza di tutti i partiti».

Foto di copertina: ANSA/Ettore Ferrari | Il conduttore di Report, Sigfrido Ranucci (Roma, 13 ottobre 2023)

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