Perugia, stupro di gruppo in piscina: così il Dna incastra un accusato
Karim El Zahar è stato arrestato ieri a Perugia con l’accusa di stupro di gruppo. Ad accusarlo è una ragazza di 20 anni. Secondo l’accusa il fatto è avvenuto nella notte tra il 18 e il 19 luglio all’interno della piscina comunale di Ponte San Giovanni. Con lui sono state indagate altre due persone: un minorenne e un maggiorenne. Nato a Norcia ma di origini maghrebine, Zahar aveva incontrato la presunta vittima nel pomeriggio del 18 luglio. Lei era venuta da Fabriano con un’amica. L’ordinanza di custodia cautelare del Gip Elisabetta Massini racconta che il gruppo doveva passare insieme una serata alla sagra paesana di Ponte Pattoli. Poi la violenza all’interno dell’impianto del comune. Le ragazze hanno dato l’allarme subito. La più piccola delle due ha denunciato lo stupro.
Incoscienza etilica
Secondo la testimonianza, racconta oggi Il Messaggero, si trovava in uno stato di incoscienza etilica. La telecamera esterna dell’impianto aveva documentato il loro arrivo, ma quella interna era disattivata. La 25enne, secondo il suo racconto, ha subito prima palpeggiamenti e poi, in stato di semi-incoscienza, uno stupro. L’identificazione del gruppo è arrivata grazie ai nomi e ai nickname usati nelle chat. Poi El Zahar viene convocato in questura per essere interrogato. Nell’occasione fuma una sigaretta e lascia il mozzicone nel posacenere. Gli inquirenti estraggono il Dna, che prova che è lui la persona che la polizia cerca. E lui finisce in carcere.
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