Uk, il bambino di due anni trovato morto accanto al cadavere del padre: svaligiato l’appartamento dopo il ritrovamento
La morte di Bronson Battersby, il bambino di due anni trovato senza vita all’interno della propria abitazione a Skegness, nell’Inghilterra settentrionale, raggomitolato alla salma del padre 60enne, ha riaperto il dibattito intorno al ruolo dei servizi sociali nel Regno Unito e i servizi per l’infanzia. Il corpo del bimbo – già considerato «vulnerabile» dagli operatori pubblici – è stato ritrovato il 9 gennaio scorso, insieme a quello del papà, deceduto di infarto una dozzina di giorni prima. Dopo il ritrovamento dei corpi, scrive la Bbc, l’appartamento dove vivevano padre e figlio è stato svaligiato dai ladri. Stando alle prima informazioni, Bronson sarebbe morto di fame e disidratazione. Servirà, tuttavia, l’autopsia per stabilire tempi certi e chiarire le cause del decesso. La vicenda resta al centro delle cronache inglesi, mentre ci si domanda come sia stato possibile che nessuno sia riuscito a intervenire per tempo, sottraendo il piccolo – rimasto improvvisamente solo – a una probabile morte di fame e sete. Ora anche il governo britannico chiede risposte. «Ci si spezza il cuore a pensare a quanto è avvenuto», ha detto Chris Philp, sottosegretario agli Interni. «Bisogna capire esattamente cosa è successo e dove sono stati commessi errori».
Il ruolo degli assistenti sociali
Gli assistenti sociali, che seguivano il caso della famiglia, si erano recati presso l’abitazione, dove vivevano padre e figlio, due volte: il 2 e il 4 gennaio. Non riuscendo ad accedere all’interno dell’appartamento avevano allertato le autorità inglesi. L’intervento è poi avvenuto il 9 gennaio, quando è stata scoperta la tragedia. Il bambino era stato affidato al padre dopo la separazione dalla moglie, mentre la madre, Sarah Piesse, che non vedeva il figlio prima di Natale, ha puntato il dito contro i servizi sociali: «Se avessero fatto il loro lavoro mio figlio sarebbe ancora vivo», ha affermato al The Sun.
La sorella di Bronson: «I servizi sociali hanno fatto il possibile»
Non è dello stesso parere la sorella del bambino di 2 anni (con stesso padre, ma madre diversa) secondo cui «la polizia e i servizi sociali hanno fatto il possibile (per salvare Bronson, ndr) dati i poteri di cui dispongono». Mentre la morte di stenti del piccolo, continua la sorella in un’intervista alla Bbc, «è stata la tragica conseguenza non voluta dei limiti genitoriali di suo padre». Melanie Battersby, 37 anni, ha quindi approvato la decisione delle autorità del Lincolnshire County Council di sottoporre verifica urgente l’operato degli assistenti sociali. «Sono contenta che verrà condotta un’indagine per verificare se ci siano stati errori o “opportunità mancate”», ha detto al media inglese. Ma ha, per certi versi, assolto i servizi pubblici. Nelle sue parole, Kenneth Battersby, «non era un cattivo padre e avrebbe fatto tutto il possibile per accudire il figlio più piccolo; ma purtroppo è nato per essere un “selvaggio” e non un angelo».
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