Il sottosegretario Bignami contro le proteste degli alluvionati di Forlì. Ira dei sindacati di polizia: «Pacifici, la loro è libertà di manifestare»
Il sottosegretario meloniano ai Trasporti Galeazzo Bignami rischia di diventare un caso politico. L’esponente sarebbe stato intercettato mercoledì scorso nel corso della visita di Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen a Forlì, mentre si lamentava con i funzionari responsabili dell’ordine pubblico. Repubblica raccontò della celerità con cui il sottosegretario si sarebbe lamentato dei manifestanti, troppo vicini ma in realtà confinati dietro alcune transenne nel centro di piazza Aurelio Saffi. Dopo la chiusura del portone della struttura, che ospitava Meloni e von der Leyen, riporta Repubblica, Bignami ha voluto chiudere le finestre del salone al primo piano, chiamando perfino il collega di governo, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. A lui avrebbe inviato anche le foto della manifestazione, spiega il quotidiano, ottenendo però nulla di fatto perché si tratta non di ordine pubblico ma bensì di diritto a manifestare.
«Ci ha dato degli incompetenti»
L’Associazione nazionale funzionari di Polizia, tramite Enzo Marco Letizia, spiega come il comportamento del sottosegretario sollevi «questioni importanti che riguardano il diritto alla libera espressione, la partecipazione civica e la responsabilità dell’ordine pubblico». E ancora: «Si è tenuta una pacifica manifestazioni dei comitati degli alluvionati nei pressi dello stesso Comune. Al riguardo, Bignami, poco prima che arrivassero le personalità ha platealmente protestato con il dirigente del servizio di ordine pubblico perché, a suo dire, si consentiva a dei facinorosi di manifestare vicino al palazzo del Comune, accusando d’incompetenza i responsabili dell’ordine pubblico». «La libertà di manifestare pacificamente – sottolinea – è un diritto fondamentale nelle democrazie moderne e rappresenta un pilastro cruciale per la partecipazione civica. Le azioni e le opinioni del sottosegretario potrebbero apparire e/o essere interpretate come un tentativo di limitare questo diritto fondamentale, soprattutto considerando la natura pacifica della manifestazione e l’importanza pubblica degli alluvionati. Va, altresì, evidenziato che in base alla normativa vigente la sicurezza non deve essere intesa come una limitazione delle libertà, ma come un mezzo per proteggerle». In chiusura alla nota l’associazione precisa come tutto si sia svolto in un clima talmente sereno che una delegazione stessa dei comitati degli alluvionati è stata presente all’incontro nel Comune di Forlì e la stessa Presidente del Consiglio dei Ministri «nel riconoscere l’importanza e la legittimità delle preoccupazioni dei manifestanti ha ricevuto un’altra delegazione degli alluvionati. Perciò, il comportamento del Sottosegretario Bignami ci lascia molto, ma molto perplessi».
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