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Università, riscattare la laurea costerà oltre 6 mila euro l’anno

22 Gennaio 2024 - 09:47 Redazione
L'incremento è dovuto all’inflazione, che ha colpito non solo le pensioni ma anche il reddito minimo imponibile

Riscattare la laurea costerà di più. Il metodo per conteggiare gli anni di studio universitario come anni lavorativi ai fini pensionistici ha subito un incremento considerevole. La circolare dell’Inps è attesa per oggi, o al massimo entro la fine settimana. Ma già da ora – scrive il Messaggero – per chi fa domanda sul sito dell’Inps, riscattare ogni anno di università costerà con l’opzione agevolata 6.100 euro l’anno rispetto ai 5.776 dello scorso anno. Tale incremento è dovuto all’inflazione, che ha colpito non solo le pensioni ma anche il reddito minimo imponibile (parametro che serve per il calcolo del riscatto). Sono due le possibilità offerte dall’Istituto nazionale della previdenza sociale: quella a prezzo fisso (riscatto cosiddetto “light”), mentre con l’altra – ordinaria – il costo sale o scende a seconda del proprio reddito nei dodici mesi precedenti alla domanda. L’aumento del cosiddetto riscatto “light” si baserà sul livello medio dei prezzi dello scorso anno, con la crescita fissata dall’Istat al 5,7%, dopo che nel 2023 c’era già stato un balzo del 7,8%.

I due metodi

Il periodo riscattabile va dal primo novembre dell’anno di immatricolazione al 31 ottobre dell’ultimo anno di durata legale del corso stesso (sono esclusi gli anni fuori corso). Nel caso di riscatto ordinario, il costo varia in relazione al reddito annuo. Quest’anno, con l’aumento del reddito minimo imponibile per artigiani e commercianti – fissato a oltre 18.000 euro – il riscatto ordinario costa meno solo per chi ha un reddito annuo inferiore a questa soglia. Mentre per il calcolo dei costi per i periodi di studi antecedenti al 1996, o fino alla fine del 2011 con almeno 18 anni di contributi maturati prima di questa data, è più complicato. In questi casi, si utilizza il metodo della riserva matematica, che stima il costo in base al beneficio pensionistico derivante dal riscatto. Vi è, inoltre, una novità che riguarda i giovani: scatta, infatti, la possibilità – stando alla circolare dell’Inps – di trasferire gratuitamente il montante contributivo generato con il riscatto della laurea, anche per i giovani senza lavoro, una volta iscritti a una gestione previdenziale dell’ente pensionistico.

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